Tra il 1200 e il 1300 Norcia è impegnata in continui conflitti con le vicine città di Amatrice e Arquata del Tronto per il possesso della Rocca, alleate di Ascoli, che nel 1255 portano Norcia a stipulare il trattato di cessione dei territori di Arquata del Tronto, Accumoli, Tufo, Rocchetta e Capodacqua ad Ascoli.
All'inizio del 1300, Norcia consolida la sua influenza economica e il suo prestigio politico che la vedono, insieme con Visso, ricoprire il ruolo di principale centro urbano nella regione montuosa che la circonda. Vengono costruite delle mura di difesa ma la vicinanza della potente Spoleto la costringe a una conflittualità costante che alla fine mina irreparabilmente le prospettive di sviluppo e di potere politico.
Nel 1354 è definitivamente assoggettata alla Chiesa, ma già nel 1328 a causa del catastrofico terremoto che distrugge la maggior parte degli edifici pubblici e privati provocando numerose vittime, Norcia subisce un colpo di grazia definitivo alle sue ambizioni territoriali.
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