Raggi: «Le polemiche non fanno bene alla città»

Raggi: «Le polemiche non fanno bene alla città»
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Sabato 25 Novembre 2017, 18:53 - Ultimo aggiornamento: 19:41
«Non voglio accettare provocazioni né polemiche, che non fanno bene alla città. Il mio dovere è capire quanti sono i fondi che il ministero mette a disposizione. Per me la collaborazione interistituzionale è fondamentale, quindi io al tavolo con il ministro sono andata e continuerò ad andarci». Lo ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi a "L'intervista di Maria Latella" su Sky Tg24 commentando l'intervista del ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda al "Messaggero".

I fondi per Roma. «Per adesso sappiamo che ci sono dei fondi che saranno messi a disposizione nei prossimi anni per 5 anni, io devo sapere quanti e quando per poter gestire il mio bilancio. Noi come Comune di Roma sullo sviluppo della città mettiamo su 5 anni tre miliardi. Questo è importante», ha spiegato Raggi a «L'intervista» di Maria Latella. «Il ministro dice che non diamo contributi? Questo direi che non è esattamente vero, noi stiamo sviluppando la città in tantissime direzioni».

"Turista per caso e bambolina imbabolata". Alle due definizioni che il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda e il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, hanno dato di Virginia Raggi, la sindaca di Roma ha replicato: «Se sono adeguata o no lo giudicheranno i cittadini alla fine del mio mandato. Il problema semmai è come si sono rivolti a me il governatore e il ministro. Credo che mai un uomo sarebbe mai stato appellato come bambolotto. C'è questa sorta di maschilismo strisciante con il quale noi donne cresciamo e finiamo per non farci più caso. Sempre a colpire nel personale e nella figura femminile. Noi donne su queste dovremmo essere più solidali. Trasversalmente».

La vita privata. «C'ho rimesso la vita privata, però diciamo che va bene così. Sapevo a cosa andavo incontro, sapevo sarebbero stati anni difficili e di grande lavoro. Ma io sul lavoro non mi sono mai risparmiata: né quando facevo l'avvocato, né adesso.
Lavoro tantissimo, ma lo faccio perché ci credo», ha spiegato Virginia Raggi. Latella le aveva chiesto: «A fare la sindaca c'ha rimesso un matrimonio?». La giornalista ha poi incalzato: «C'è stato un momento in cui ha detto mollo?». Dopo un lungo sospiro, la sindaca ha risposto: «In realtà ci sono stati tanti momenti difficili. Credo che gli attacchi che ho ricevuto avrebbero schiantato un toro. Poi guardo mio figlio e dico 'secondo me si merita una città migliore di come l'ho trovata iò per questo sono disposta ad andare avanti».


Il caso Ostia. «Ho già scritto al Prefetto e sentito i ministri Marco Minniti e Roberta Pinotti. Sarà convocato a breve un comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica per valutare la possibilità di rafforzare i presidi su Ostia. Io credo che sia necessario che tutte le forze dell'ordine e se serve anche l'esercito siano presenti a presidiare un Municipio di Roma che è grande come una media città e dove sembra che le guerre tra clan stiano ricominciando», ha detto la sindaca. «Dal giorno del nostro insediamento sono andati bruciati diversi cassonetti. Più le sparatorie. Il clima non è semplice. Credo che una collaborazione da parte di tutti sia doverosa».

Dove va Di Battista. «Se Di Battista potrà prendere il mio posto in Campidoglio? Se ne dicono tante, io sono fiduciosa», dice la Raggi interpellata su un'ipotesi di stampa che vedrebbe Alessandro Di Battista pronto a prendere il suo posto in Campidoglio. «Se mi dimetterò in caso di rinvio a giudizio a gennaio? Tendo a non rispondere a domande ipotetiche, io adesso sto lavorando a Roma ed è quello che devo fare».

Foro Italico e tennis. «Stiamo lavorando moltissimo sugli internazionali di tennis - ha annunciato la sindaca - . Finalmente è chiuso il progetto della copertura del campo centrale, un campo utilizzabile tutto l'anno anche per altri sport».
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