Ma è giusto disegnare sui muri nel centro di Roma?

Ma è giusto disegnare sui muri nel centro di Roma?
di Pietro Piovani
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Giovedì 23 Novembre 2017, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 23:22
Da @Totti a #PapaFrancesco lo street artist @tvboystudio ha raffigurato
sui muri della capitale diverse icone romane con mascherina antismog
@EarthDayItalia



I muri per definizione dividono, ma a Roma la divisione non è fisica, è estetica, anzi ideologica tra chi è a favore e chi è contro i murales, i graffiti, insomma i disegni sui muri. In questi giorni sono comparse per le vie del centro le opere del bravo “street artist” (in italiano si potrebbe dire semplicemente: artista di strada) Tvboy. E subito ci si schiera.

Da una parte quelli che apprezzano la qualità dei disegni, e anche la loro pertinenza con il luogo (Mastroianni e Anita Ekberg in un vicolo dietro Fontana di Trevi, la Hepburn e Gregory Peck in vespa sullo sfondo del Colosseo, un Fellini a Cinecittà, un Pasolini al Pigneto, un Bergoglio a Borgo Pio), e apprezzano anche il «messaggio che c’è dietro» ovvero lo slogan “clean air now” (in italiano si potrebbe dire: “aria pulita subito”). Dall’altra parte i contrari ribattono che bisognerebbe pensarci bene prima di imbrattare muri che hanno secoli di storia, altrimenti il primo scemo che si autoproclama nuovo Banksy può sentirsi autorizzato a immortalare i propri scarabocchi sul colonnato di San Pietro.

Ma i favorevoli ribattono che così si rischia di ripetere il clamoroso errore commesso tempo fa sul ponte della Metro al Flaminio, quando furono cancellati quei disegnetti buffi spennellati da un americano strambo, e poi anni dopo si scoprì che lo strambo era il genio dell’arte pop Keith Haring. E i contrari rispondono: se il genio avesse chiesto l’autorizzazione al Comune magari la sua opera non sarebbe stata scambiata per lo scarabocchio di un adolescente e si sarebbe salvata.

Intanto, mentre il dibattito prosegue, migliaia di ragazzini continuano a spruzzare vernice spray per tutta Roma, scritte a casaccio che nulla hanno a che vedere con l'arte, e nessuno sa come impedirlo.

pietro.piovani@ilmessaggero.it
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