Il provvedimento è stato firmato dal gip di Milano Sofia Fioretta, che ha accolto l'istanza del legale della donna,
l'avvocato Francesca Salvatici. Richiesta che, tra l'altro, aveva avuto il parere favorevole anche del pm Mauro Clerici. La sera del 7 novembre, la donna, al culmine dell'ennesima lite col marito di 52 anni, lo aveva colpito con un coltello da cucina nella loro casa di via Montecassino ed era stata poi la figlia a chiamare gli agenti che avevano trovato lei in lacrime a fianco all'uomo a terra.
Ovviamente la peruviana non avrebbe potuto tornare nella casa dove viveva e dove ha tentato di uccidere il marito e dunque nell'istanza per la concessione dei domiciliari il difensore ha fatto presente che la sua datrice di lavoro si era offerta di ospitare lei, l'anziana madre e la figlia. Il giudice nel concedere i domiciliari, ha valutato che, nonostante la grave accusa di tentato omicidio in una situazione familiare difficile, le esigenze cautelari del pericolo di fuga e di reiterazione del reato siano garantite dalla misura dei domiciliari. La donna, tra l'altro, ha già confessato e quindi non c'è alcun pericolo di inquinamento probatorio.
Sentita dagli investigatori poco dopo l'accaduto, la peruviana aveva raccontato che era stato l'uomo, con problemi di
alcol, durante l'ennesimo litigio (spesso i vicini avevano sentito urlare nell'abitazione) ad afferrare in un primo momento il coltello, che lei aveva cercato di difendersi e nella colluttazione aveva ferito con lo stesso coltello il marito.
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