Vaticano, Papa Francesco: «Prepariamoci per tempo a entrare nel Regno dei Cieli»

Vaticano, Papa Francesco: «Prepariamoci per tempo a entrare nel Regno dei Cieli»
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Domenica 12 Novembre 2017, 13:37 - Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 12:51
«Essere saggi e prudenti» significa «non aspettare l'ultimo momento della nostra vita per collaborare con la grazia di Dio, ma di farlo già da adesso». Così, all' Angelus di oggi in Piazza San Pietro, il Papa Francesco ha commentato la parabola delle dieci vergini, di cui cinque sagge che all'arrivo dello sposo per le nozze si fanno trovare pronte con l'olio delle lampade per accompagnarlo alla festa, e cinque stolte, sprovviste dell'olio e in ritardo, che vengono escluse. Un brano evangelico, ha detto Francesco, che «ci indica la condizione per entrare nel Regno dei cieli». «Che cosa vuole insegnarci Gesù con questa parabola? Ci ricorda che dobbiamo tenerci pronti all'incontro con Lui», a «essere preparati», ha detto il Pontefice.

«Sarebbe bello - ha proseguito a braccio - pensare un pò: un giorno sarà l'ultimo, se fosse oggi come sto preparato Pensare come se fosse l'ultimo giorno. Questo farà bene». «La lampada - ha detto ancora il Papa - è il simbolo della fede che illumina la nostra vita, mentre l'olio è il simbolo della carità che alimenta, rende feconda e credibile la luce della fede. La condizione per essere pronti all'incontro con il Signore non è soltanto la fede, ma una vita cristiana ricca di amore per il prossimo».

Secondo Francesco, «se ci lasciamo guidare da ciò che ci appare più comodo, dalla ricerca dei nostri interessi, la nostra vita diventa sterile, e non accumuliamo nessuna scorta di olio per la lampada della nostra fede; e questa si spegnerà al momento della venuta del Signore, o ancora prima». «Se invece siamo vigilanti e cerchiamo di compiere il bene, con gesti di amore, di condivisione, di servizio al prossimo in difficoltà, possiamo restare tranquilli mentre attendiamo la venuta dello sposo - ha aggiunto -: il Signore potrà venire in qualunque momento, e anche il sonno della morte non ci spaventa, perché abbiamo la riserva di olio, accumulata con le opere buone di ogni giorno». «La fede ispira la carità e la carità custodisce la fede», ha concluso.

Al termine dell' Angelus, papa Francesco ha ricordato che «ieri, a Madrid, sono stati proclamati beati Vicente Queralt Lloret e 20 compagni martiri, e José Mara Fernandez Sanchez e 38 compagni martiri». «I nuovi Beati - ha spiegato - erano, alcuni, membri della Congregazione della Missione: sacerdoti, fratelli coadiutori, novizi; altri erano laici appartenenti all'Associazione della Medaglia Miracolosa». «Tutti furono uccisi in odio alla fede durante la persecuzione religiosa avvenuta nel corso della guerra civile spagnola tra il 1936 e il '37 - ha aggiunto -.
Rendiamo grazie a Dio per il grande dono di questi testimoni esemplari di Cristo e del Vangelo».


Secondo la Gendarmeria Vaticana, i fedeli presenti oggi all' Angelus  erano 25.000. Lo riferisce la Sala stampa della Santa Sede.
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