Campo Progressista, Pisapia: «No a un'altra Sicilia, dobbiamo unire il centrosinistra»

Campo Progressista, Pisapia: «No a un'altra Sicilia, dobbiamo unire il centrosinistra»
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Domenica 12 Novembre 2017, 13:38 - Ultimo aggiornamento: 13 Novembre, 08:29

«Non vogliamo un' altra Sicilia, non possiamo non fare di tutto per unire, nella discontinuità, per unire il centrosinistra. Qualcuno dice che è missione impossibile? No, sino all'ultimo giorno, dobbiamo provare». Lo afferma il leader di Campo Progressista, Giuliano Pisapia, aprendo i lavori della convention del movimento, «Diversa, una proposta per l'Italia», che si tiene all'auditorium Antonianum. «Non basta distruggere, bisogna costruire: non è tattica - aggiunge - è buona poitica». Pisapia ha accusato il Partito Democratico, «responsabile di questa legge elettorale che abbiamo combattuto: avevamo chiesto poche cose ma ci hanno risposto picche». E replicando a chi lo accusa di non sciogliere i nodi sulle alleanze in vista delle politiche, il leader di Campo Progressista ha sbottato: «Ci hanno detto che eravamo ondivaghi. ho incassato, talvolta anche con troppa pazienza».
 



Nonostante tutto, ha proseguito Pisapia, il progetto di Campo progressista va avanti: «Abbiamo passato mesi a provare a tradurre l' utopia in progetto» e «oggi più di ieri dobbiamo ribadire che noi ci crediamo ancora, perché quella era la strada giusta», con o senza il Partito Democratico, che deve smettere, secondo l'ex sindaco di Milano, «di guardare a destra. Non ci può essere alcun cammino per chi pensa che nel nuovo centrosinistra ci possa essere spazio per un nuovo o vecchio centrodestra». Un appello che è stato raccolto da Gianni Cuperlo, presente all'assemblea «Diversa»: «Il compito di una classe dirigente è dare una speranza. Ho molto apprezzato parole di Giuliano, il suo appello deve uscire da qui e lo faccio mio in vista della direzione di domani». «È giusto farlo perché il filone storico del pensiero del centrosinistra, della politica partecipata è tornato. Ora mi chiedo se, di fronte al racconto della storia del centrosinistra, possiamo spezzare quel filo. Se possiamo consegnare a una sola alleanza in grado di fermare la destra i nome di alcune riforme che si sono rivelate sbagliate. Ma altre riforme sono state giuste - conclude Cuperlo - i diritti civili, i salvataggi in mare».

All'iniziativa è intervenuta anche la presidente della Camera Laura Boldrini: «È un imperativo stare assieme per chi ha idee affini. Sono qui per dare il mio contributo e favorire un dialogo tra le diverse espressioni del mondo progressista». Anche Boldrini è andata all'attacco del Pd: «Di fronte a tanta indisponibilità non ci sono le condizioni per un'alleanza, e non sono contenta di questo. Campo progressista ha cercato un dialogo. L'obiettivo non era un'alleanza purché sia». Boldrini ha colto l'occasione anche per allargare il discorso alle politiche economiche del governo: «Basta con i bonus a pioggia, gli incentivi devono essere strutturali. I giovani devono sapere su cosa contare per poter vivere», ha detto la presidente della Camera alla platea, per poi affrontare il tema del femminismo: «Chi è progressista non può non essere femminista. Noi donne siamo il 51% della popolazione, la maggioranza. Esigiamo lo stesso trattamento degli uomini».


Affermazioni con cui anche il coordinatore di Mdp Roberto Speranza si è detto d'accordo: «Condivido le parole della Presidente Boldrini dalla prima all'ultima: il suo intervento rappresenta l'agenda per il futuro», ha detto, prima di rivolgersi anche lui a Renzi: «Al Pd dico di trattare con i lavoratori, recuperate gli insegnanti, quel popolo che non vi crede più. Io credo che non ce la faranno: quando chiesi di cambiare la legge elettorale, mi risposero con 5 fiducie». Anche Speranza ha poi affermato la necessità di un'alternativa larga: «Il tempo è adesso, non possiamo più aspettare. Mi dite di creare un campo largo, io dico larghissimo. Ma c'è un popolo che non si sente più rappresentato da Renzi, Salvini e Grillo». Le destre vincono per i nostri errori, ha poi affermato l'ex Pd: «Dobbiamo chiederci con coraggio la domanda sul perchè la destra e i populisti sono forti. È perchè il centrosinistra ha sbagliato le politiche, siamo apparsi gli amici di quelli che ce la facevano, e non di chi finisce ai margini».
 

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