Roma, l’automobilista trendy che fa il furbo

Roma, l’automobilista trendy che fa il furbo
di Davide Desario
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Martedì 7 Novembre 2017, 00:01 - Ultimo aggiornamento: 01:29
Una città che si è arresa 
a sosta selvaggia da 2 anni
Ennesimo, triste record
al contrario #soloaroma

@romafaschifo

L’automobilista trendy. Lo conoscete? Dai, sicuramente vi siete imbattuti in lui almeno una volta. È una figura diffusa nella Capitale come da nessuna altra parte e sintetizza perfettamente alcuni aspetti peculiari della romanità: la fantasia (senz’altro) ma anche la furbizia e quel «volemose bene» la cui interpretazione allargata sfocia nel non rispetto delle regole «autogiustificato».

Così l’automobilista trendy è colui che, in barba al codice della strada, crea dal nulla nuove aree di parcheggio. Fa tendenza, appunto. Il suo è quasi un dono naturale: vede possibili posti dove gli altri vedono solo divieti. Eccolo il lunedì inventare una fila di auto al centro di via dei Cerchi, inaugurare la sera la sosta su aiuola prima di un concerto al Palalottomatica, regalare un abbraccio di lamiera il sabato sera alla fontana di Sant’Andrea della Valle, salire per primo sul marciapiede vicino allo Stadio la domenica pomeriggio. Tanto - lo sa bene - il servizio di rimozione e ganasce del Comune è fermo da due anni. È geniale ma scorretto. Inizia lui, apre le danze, e in un istante diventa la giustificazione dell’anima per tanti automobilisti che da bravi romani non accettano di essere da meno al grido di «E che so’ più stupido?».

Sì, in tanti sono più stupidi perché la macchina dell’automobilista trendy ha spesso un pass disabile sul cruscotto o la targa del Corpo diplomatico, una paletta delle forze dell’ordine sotto il parasole o l’adesivo dell’associazione dei vigili sul vetro. La sua non è audacia ma becera furbizia.
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