Vigna di Valle, un rarissimo caccia Reggiane Re.2002 per i 40 anni del Museo dell'Aeronautica militare

Vigna di Valle, un rarissimo caccia Reggiane Re.2002 per i 40 anni del Museo dell'Aeronautica militare
di Paolo Ricci Bitti
4 Minuti di Lettura
Giovedì 12 Ottobre 2017, 22:46 - Ultimo aggiornamento: 14 Ottobre, 19:47

Dall'esemplare - l'unico esistente! - del cacciabombardiere Reggiane Re.2002 ai cimeli dei generali Martelli e Lordi, medaglie d'oro al Valor militare. Non poteva essere più carico di gloria il 40° anniversario della fondazione del Museo Storico dell'Aeronautica Militare a Vigna di Valle, sulle rive del lago di Bracciano, un'istituzione meta di appassionati e di esperti di tutto il mondo che ricorda, conserva e tramanda i primati dell'ingegno italiano da quando l'uomo riuscì a staccare l'ombra da terra.

Forte l'emozione, per le autorità militari e il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, quando è stato sollevato il drappo che copriva la livrea verde oliva scuro del Reggiane Re.2002, unico superstite dei circa 250 esemplati costruiti dal 1942. Di "Ariete" non ne esistono altri esemplari completi e anche il recupero di questo monoplano monomotore, firmato dai progettisti Longhi e Alessio, si è rivelato particolarmente difficile, con i resti del velivolo che hanno pellegrinato per oltre trent'anni in tutt'Italia (Reggio Emila, Lecce, Malpensa, La Spezia) prima di giungere, grazie anche all'ìmportante intervento di Leonardo (ex Finmeccanica), al risultato che ha fatto venire i brividi durante la cerimonia per il quarantennale del museo.

Il velivolo è stato dedicato al maggiore romagnolo Giuseppe Cenni, eroe di guerra, terrore dei navigli angloamericani, pluridecorato fino alla medaglia d'oro al Valor militare, che su uno di questi aerei venne abbattuto da numerosi Spitfire inglesi il 4 settembre del 1943. In suo onore, sul timone di coda, è stato dipinto il motto "Valzer": il pilota di Casola Valsenio, prima di ogni attacco, incitava i compagni con il grido "Valzer, ragazzi", ricordando così l'affetto per la musica - il liscio -  della sua Romagna. 

 

 
         

«Questo luogo racchiude la storia dell'Aeronautica Militare, la nostra Forza armata più recente, più moderna, che ha sempre avuto sguardo rivolto verso il futuro, verso l'oltre». Così il ministro della Difesa Roberta Pinotti durante la cerimonia durante la quale, oltre al Reggiane Re.2002,  sono stati donati al museo i cimeli delle Medaglie d'Oro al Valor Militare Generale Roberto Lordi e Generale Sabato Martelli Castaldi, caduti alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944.

 Ricordando la storia dei generali Castaldi e Lordi, Pinotti li ha definiti «due grandissimi militari, eroi, che scelsero di stare dalla parte giusta», aggiungendo: «sono felice che il Museo ne custodisca i cimeli. Sono figure che non possiamo dimenticare». «Quella raccontata oggi è una storia straordinaria che deve essere ascoltata dai giovani che stanno costruendo il Paese e che saranno protagonisti del nostro futuro», ha proseguito il ministro rivolgendosi soprattutto ai tanti studenti presenti alla cerimonia, alla quale hanno preso parte, tra gli altri, il Capo di Stato maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano e il Capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare, generale di Squadra aerea, Enzo Vecciarelli.



Il Museo Storico, inaugurato il 24 maggio del 1977 dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone, è stato costruito nell'idroscalo di Vigna di Valle, il più antico in Italia, sulla sponda sud del lago di Bracciano dove, nel 1904 per volontà del Maggiore del Genio Mario Maurizio Moris, padre riconosciuto dell'aviazione italiana, fu impiantato il primo Cantiere Sperimentale Aeronautico. Qui volò nel 1908 il primo dirigibile militare italiano, N.1, opera degli ingegneri Gaetano Arturo Crocco e Ottavio Ricaldoni.

Fanno da cornice al Museo, voluto e realizzato dalla Forza Armata per dare collocazione al patrimonio aeronautico italiano, le costruzioni e le strutture dell'Idroscalo, oggi unica struttura di questo genere in Italia a mantenere intatte le caratteristiche architettoniche tipiche di un insediamento aeronautico sviluppatosi in un arco temporale che va dall'origine fino agli anni sessanta del secolo scorso.
Con i suoi 13.000 metriquadrati di superficie espositiva coperta, è uno dei più grandi ed interessanti musei del volo esistenti al mondo. Disposto su quattro grandi padiglioni espositivi, il Museo accoglie al suo interno oltre 80 velivoli e una forte collezione di motori e cimeli aeronautici di vario genere che raccontano, in sequenza cronologica, la storia del volo militare in Italia e quella degli uomini che ne furono protagonisti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA