Catania, vigile massacrato a colpi di casco in faccia per aver fatto rispettare un divieto

Catania, vigile massacrato a colpi di casco in faccia per aver fatto rispettare un divieto
di Mario Meliadò
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Lunedì 4 Settembre 2017, 21:42 - Ultimo aggiornamento: 6 Settembre, 14:52
A Catania, nel fine settimana via del Rotolo – nelle vicinanze del Lungomare, a un passo dal frequentato “Nettuno Park” – è interdetta al traffico dalle 14 a mezzanotte, per motivi di sicurezza e di contrasto all’abusivismo commerciale. Certo nessuno poteva pensare che questa disposizione sulla circolazione stradale potesse costare una selvaggia aggressione a un ispettore della Polizia municipale, che adesso lotta per la vita all’ospedale “Cannizzaro”.  
 
Sabato sera, il vigile urbano catanese Luigi Licari ha notato un giovane in motorino, senza casco, intenzionato a percorrere ugualmente via del Rotolo, che quasi ogni sera si trasforma in una sorta di suk animato da venditori abusivi d’ogni genere. Scontato e naturale far notare al ragazzo che per il momento avrebbe dovuto scegliere altre strade. Ma il giovane sullo scooter non era dello stesso avviso; e soprattutto, non era solo.
 
In pochi minuti dal dialogo s’è passati a un pestaggio micidiale ai danni dell’ispettore Licari. Il ragazzo in motorino, allontanatosi, s’è infatti ripresentato con un “branco” di giovinastri che hanno subito accerchiato e preso a colpi di casco in faccia chi aveva “osato” vietare l’accesso a via del Rotolo al loro amico. Luigi Licari ha riportato un trauma cranico e serie ferite, perdendo molto sangue.

Immediato il trasporto dell’agente di Polizia municipale al “Cannizzaro”: ricoverato nel reparto d’Anestesia e Rianimazione, in coma farmacologico, l’uomo è stato sottoposto a un intervento neurochirurgico finalizzato alla rimozione di un ematoma cerebrale. La prognosi è riservata: purtroppo, le condizioni di Luigi Licari restano molto gravi.
 
«Sulla legalità ci giochiamo la partita decisiva: o giungla, o città civile», ha affermato tra l’altro il sindaco di Catania, l’ex ministro Enzo Bianco, che ha anche riferito del vile episodio sul proprio profilo Facebook. Sempre sul popolare social network lancia un appello il vice di Bianco, Marco Consoli: «Chi sa, parli. Tanto, è solo questione di ore! Troveremo chi ha ferito il nostro ispettore». Soprattutto, il vicesindaco fa un sibillino riferimento a un possibile filmato, girato forse con un telefonino: «Chi ha registrato l’aggressione consegni a noi il video, anche in forma anonima», recita l’invito sull’account di Consoli.
 
Intanto, però, alcune sigle sindacali tra le quali la Uil hanno inviato missive infuocate per protestare contro un’Amministrazione comunale che abbandonerebbe i vigili urbani di una città “di frontiera” come Catania a svolgere il proprio operato privi delle condizioni di sicurezza necessarie. E anche i colleghi di Licari, poche ore dopo l’aggressione, hanno manifestato al Comando della Polizia municipale di piazza Spedini: «Siamo con Luigi e con tutti noi», si leggeva su uno striscione brandito per sensibilizzare media e opinione pubblica intorno alle condizioni di lavoro dell’intero Corpo, largamente sotto organico (300 unità, cioè circa un terzo del fabbisogno) e la cui età media è ormai da tempo sensibilmente aumentata, circostanza che nel mantenimento dell’ordine pubblico sicuramente non aiuta.
 
La Procura della Repubblica, intanto, ha aperto un’inchiesta contro ignoti per tentato omicidio.
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