Riccardo De Palo
Lampi
di Riccardo De Palo

Val Gardena, quando il viaggio scalda il cuore

Il Sassolungo
di Riccardo De Palo
5 Minuti di Lettura
Giovedì 24 Agosto 2017, 22:27
LA META
Se è vero che il viaggio non solo allarga la mente, ma le dà forma - per dirla con Bruce Chatwin - esistono pochi luoghi, come la Val Gardena, capaci di avere lo stesso effetto anche per il cuore. Si può restare senza fiato di fronte alla bellezza del roseto di Bulla, a 1.500 metri di quota, il luogo più alto in cui siano riuscite a crescere e prosperare queste regine dei fiori, nella proprietà di un paradisiaco hotel de charme, l’Uhrerhof; si può proseguire a piedi verso l’Alpe di Siusi, ammirare lo spettacolo dall’alto della Panca delle Streghe, il luogo dove la leggenda vuole che un gruppo di megere si desse convegno. Sotto di noi la città di Ortisei si allunga verso Santa Cristina, come un placido fiume tranquillo: e basta voltarsi, per osservare con stupore il massiccio dello Sciliar, proprio uguale a quello riprodotto in una popolare marca di wafer al cioccolato. Oppure si può lasciare Bulla per scendere verso la valle, seguendo cartelli in tre lingue (oltre a italiano e tedesco, il ladino) tra boschi di pino, abete rosso e larice, dove non mancheremo di sorprendere un capriolo o un gatto selvatico, infastidito da tante attenzioni; per poi finire in una delle botteghe artigiane in cui uomini con il tipico grembiule blu cobalto lavorano il legno, affondando il temperino in un duttile tronchetto di cirmolo, che emana come per magia un delizioso profumo.

Il periodo migliore per arrivare qui è da maggio a ottobre; ma bisogna mettere in conto che non tutti gli impianti di risalita sono aperti fuori stagione. Il punto di partenza può essere Ortisei, il paese più popoloso, dove non mancano alberghi di lusso veramente eccezionali, come l’Adler, oppure il Cavallino Bianco, pensato per un pubblico di famiglie con bambini, dove l’ingresso è sorvegliato da una benedicente statua di Mickey Mouse, ovviamente di legno. Ci sono altri alberghi dotati di spa, e anche di piscina all’aperto, come l’Engel, vicinissimo al centro; e altri economici ma veramente consigliabili, come l’hotel Maria, dove è consigliabile prenotare con largo anticipo. Che si scelga una sistemazione piuttosto che un’altra, tutti forniranno al villeggiante una tessera dei mezzi valida in tutto l’Alto Adige; e se ci sorprende il brutto tempo, è facile essere tentati da una gita a Bressanone, per una visita al centro storico o alla vicina Abbazia di Novacella, dove i monaci producono un ottimo vino, dopo avere pregato nella loro bella chiesa barocca. Merita un diversivo anche il nuovo museo della montagna costruito da Messner in cima al Plan de Corones, dalle parti di Brunico: disegnato da Zaha Hadid, è una summa della storia dell’alpinismo, e permette una visuale sulla valle sottostante spettacolare.
A Ortisei gli albergatori offrono anche la tessera gratuita della grande piscina comunale, con uno spazio all’aperto e uno coperto, e uno scivolo perfetto per far giocare i bambini.

Poco più in quota, c’è Santa Cristina, avamposto per escursioni sul Col Raiser e sul Sassolungo. E ancora più in alto c’è Selva, dove il massiccio del Sella è a un passo, e dove si può anche restare a passeggiare nella Vallunga, che come suggerisce il nome non costringe a salire in quota e che merita un pensiero se si soffre di vertigini. D’inverno, qui si fa sci di fondo; ma d’estate, e anche in autunno inoltrato, la passeggiata in questo canalone abitato da animali al pascolo e ricoperto di un tappeto di fiori è molto piacevole.

Il passo del Sella è invece il punto di partenza per la funivia che porta in cima al massiccio; di qui, se le gambe reggono, si può tentare la traversata dell’altopiano, da compiere sempre con un accompagnatore esperto (in centro a Ortisei, rivolgersi alla scuola di alpinismo Catores, tel 0471 798 223). Più a portata di tutti è il rifugio Toni Demetz, proprio in mezzo alla forcella del Sassolungo. Ci si arriva a piedi oppure in ovovia, in mezzo a un ghiacciaio da cui si gode una vista magnifica; poi si può scendere lungo il ripido sentiero che porta a valle, costellato di stelle alpine; o approfittare del ristorante del rifugio: la Kaiserschmarren, frittata dolce ai mirtilli, è spettacolare.

Per chi non ama scalare le montagne, c’è sempre l’Alpe di Siusi. Ci si può arrivare da Ortisei direttamente in funivia; ed è un altopiano veramente spettacolare. Di qui si può anche scendere a piedi verso la Val Gardena, seguendo un tragitto che richiede almeno un paio d’ore di cammino. Consigliabile, anche, la strada che dal paese di Siusi porta a un delizioso laghetto balneabile, nei pressi di Fiè. Si cammina tra i boschi, in piano; il tragitto non è lunghissimo e, dopo uno scenografico “sasso delle streghe” (che sembrano essere un prodotto diffuso), si arriva a un placido specchio d’acqua fresca, pieno di pesci, dove nuotare è puro piacere. Proseguendo per un sentiero, si può raggiungere un altro lago, dedicato unicamente alla pesca. Se si sceglie di pernottare qui, ci si risveglia ai piedi dello Sciliar: l’unico albergo è tranquillissimo e dispone anche di banchine per la balneazione riservate agli ospiti. Merita una visita anche il paese di Fiè, con un centro storico delizioso, e un paio di castelli ora adibiti al turismo: soggiornarvi può rivelarsi una sorpresa piacevole.

Un altro sentiero, nella stessa zona, è quello dedicato a Oswald von Wolkenstein, poeta e cavaliere, che prese possesso del suo castello nel 1427; oggi è un rudere, ma il percorso per arrivarci è affascinante, tra racconti leggendari raccolti in strutture di ferro e cartelli che raccontano la vita del conte. Si dice che viaggiò in tutta Europa, fino in Georgia, e che entrò a far parte dell’Ordine del Dragone. Sembra quasi di ritrovarsi in mezzo a una puntata del Trono di Spade.
 
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