A quel punto Jenny ha richiamato la polizia chiedendo un appoggio, ma gli agenti le hanno risposto che non l'avrebbero accompagnata, sconsigliandole anche di infilarsi in una situazione potenzialmente pericolosa. Lei, però, non si è data per vinta: si è presentata sul luogo dell'appuntamento, decisa ad affrontare il ladro e a riportarsi a casa quello che era suo. «Ho fatto finta di essere interessata all'acquisto e ho cominciato a fare domande stupide sulla bici - racconta Jenny - Ho detto che secondo me la sella era troppo alta e gli ho chiesto di poterla provare, consegnandogli tutto ciò che avevo in mano per non insospettirlo: un pacchetto di sigarette e un mazzo di chiavi che ormai non servono a nulla. Poi ho cominciato a gironzolare intorno, fino ad allontanarmi quanto bastava per tentare la fuga: ho preso a pedalare il più veloce possibile senza guardarmi indietro e con il cuore in gola fino a quando non sono sbucata in una zona che conosco bene nel centro della città. A quel punto ho capito di avercela fatta e di averlo gabbato. E quando sono tornata a casa ho anche trovato una bella sorpresa: durante la notte il ladro mi aveva rimesso a nuovo la bicicletta e aveva anche sistemato la luce anteriore». Una rivincita doppia, per Jenny, fiera di avercela fatta da sola.
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