Gli archi romani e le volte medievali hanno fatto da culla a sorgenti sonore nascoste, interattive e non, che hanno permesso all'ambiente, già particolarmente suggestivo, di emanare musica.
Così, seguendo le istruzioni lasciate in vasetti di vetro, camminando silenziosamente e delicatamente verso il “sanctuario” e bussando tre volte su una tavola di legno, posizionata nei pressi di un altare, è stato possibile domandare benedizioni sonore.
I tanti bambini presenti si sono divertiti anche ad emanare suoni da una chitarra nascosta in una grotta, o a scoprire antri dove nascondersi a vedere la loro immagine in una sorta di ologramma. Le pietre della Rieti Sotterranea hanno poi creato echi, prendendo suoni provenienti dalla strada.
A guidare i compositori che hanno realizzato le installazioni sonore, gli insegnanti Peter Ablinger, austriaco, i cui lavori sono stati esposti a Colonia, Linz, Vienna, Berlino, Santa Monica e Jean Francois Charles, professore di composizione e Interactive Media all'Università di Iowa, compositore, clarinettista e designer di live electronics.
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