Roma, l'ospedale Bambino Gesù: «Pronti ad accogliere il piccolo Charlie». Anche Trump offre aiuto

Roma, l'ospedale Bambino Gesù: «Pronti ad accogliere il piccolo Charlie». Anche Trump offre aiuto
di Mauro Evangelisti
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Lunedì 3 Luglio 2017, 16:37 - Ultimo aggiornamento: 4 Luglio, 12:30

L'ospedale Bambino Gesù di Roma ha dato la sua disponibilità ad accogliere il piccolo Charlie, il bimbo inglese di
10 mesi, affetto da una rarissima malattia. Il Great Ormond Street Hospital di Londra, contro la volontà dei genitori ma anche sulla base di una decisione della Corte dei diritti umani, si appresta a interrompere l'attività dei macchinari che consentono al piccolo di restare in vita. 

Mariella Enoc, presidente dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù, ha annunciato: «Difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d'amore che Dio affida ad ogni uomo. Le parole del Santo Padre, riferite al piccolo Charlie, ben riassumono la mission dell'ospedale Bambino Gesù. Per questo motivo, ho chiesto al direttore sanitario di verificare con il Great Ormond Street Hospital di Londra, dove è ricoverato il neonato, se vi siano le condizioni sanitarie per un eventuale trasferimento di Charlie presso il nostro ospedale. Sappiamo che il caso è disperato e che, a quanto risulta, non vi sono terapie efficaci. Siamo vicini ai genitori nella preghiera e, se questo è il loro desiderio, disponibili ad accogliere il loro bambino presso di noi, per il tempo che gli resterà da vivere». 

Anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è intervenuto sulla vicenda offrendo aiuto, scrivendo su Twitter: «Se possiamo aiutare il piccolo #CharlieGard, come i nostri amici in Gb e il Papa, saremmo felici di farlo».

La Casa Bianca, attraverso un portavoce, ha precisato che il presidente in persona non ha parlato direttamente con i familiari del bimbo in quanto non vuole esercitare pressione in alcun modo, ma che membri dell'amministrazione vi hanno parlato in contatti facilitati dal governo britannico. «Il presidente sta solo tentando di aiutare se possibile», si sottolinea dalla Casa Bianca.

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