Gioielliere spara e uccide il ladro, indagato per omicidio: «Ha mirato a mia moglie: dovevo salvarla»

Gioielliere spara e uccide il ladro, indagato per omicidio: «Ha mirato a mia moglie: dovevo salvarla»
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Mercoledì 14 Giugno 2017, 10:11 - Ultimo aggiornamento: 15 Giugno, 13:24

È stata formalizzata l'iscrizione nel registro degli indagati, per il reato di omicidio volontario, per Daniele Ferretti, il gioielliere di 69 anni che ieri ha sparato e ucciso un bandito durante un tentativo di rapina nel suo negozio a Pisa. Lo si apprende da ambienti investigativi. Sempre da quanto appreso l'iscrizione è collegata all'espletamento di accertamenti irripetibili e all'autopsia sul rapinatore morto, ai fini di assicurare tutte le garanzie a difesa dell'indagato. È stato identificato, grazie alle impronte digitali, il rapinatore. Si tratta di un cittadino italiano, 44 anni, originario del Lazio, con numerosi precedenti per rapina. L'uomo era uscito dal carcere di Pisa pochi mesi fa dopo aver scontato una precedente condanna.

«Ci siamo difesi, perché loro hanno sparato per primi verso mia moglie e io ho reagito. I bossoli sono a terra». Sono le poche parole dette a testimoni e inquirenti da Daniele Ferretti, il gioielliere pisano che ieri ha reagito a un tentativo di rapina uccidendo uno dei due banditi, mentre l'altro, quello armato, è riuscito a fuggire.
Oggi il gioielliere sarà interrogato dal pm Paola Rizzo. Il commerciante, Daniele Ferretti, 69 anni, sarà ascoltato per incrociare la sua versione dei fatti con le risultanze del sopralluogo effettuato ieri fino a notte fonda dalla scientifica dei carabinieri che indagano sull'episodio. Non è ancora stato identificato neppure il bandito morto che potrebbe essere originario dell'est europeo e apparentemente sui 35-40 anni d'età. Il malvivente è morto subito dopo essere stato raggiunto da un proiettile sparato da Ferretti che lo ha raggiunto al fianco all'altezza del costato.

Secondo quanto emerso fino a ora, Ferretti avrebbe estratto la sua arma dopo che i banditi, a loro volta armati, avrebbero minacciato la moglie che si trovava in negozio. Il gioielliere avrebbe intimato ai malviventi di andarsene, ma uno di loro avrebbe sparato verso la moglie senza colpirla. A quel punto ci sarebbe stata la reazione del gioielliere. Nel negozio sono stati trovati tre bossoli e alcuni testimoni avrebbero riferito agli investigatori di aver sentito tre o quattro colpi di arma da fuoco. Daniele Ferretti, rapinato più volte negli ultimi anni - l'ultimo tentativo l'anno scorso, mentre il 30 luglio 1999 i malviventi che volevano rapinarlo lo accoltellarono facendolo finire in prognosi riservata - avrebbe preso la sua pistola e intimato ai banditi di restare calmi e andarsene ma per tutta risposta uno di loro avrebbe sparato verso la moglie senza colpirla e a questo punto ci sarebbe stata la reazione del gioielliere. 

Intanto gli inquirenti lavorano sull'auto, una Fiat Panda, recuperata ieri sera nel parcheggio antistante la gioielleria e che risulta essere stata rubata lunedì a Marina di Pisa. Il negozio dove è stata compiuta la rapina è stato posto sotto sequestro. La gioielleria di Ferretti, in via Battelli, a ridosso del centro di Pisa, era stata più volte rapinata prima di ieri: l'ultimo colpo risale a un anno e mezzo fa, il 7 gennaio 2016, il più cruento il 30 luglio 1999 quando due banditi accoltellarono il gioielliere che finì in prognosi riservata.

Sono in corso a vasto raggio le ricerche di eventuali altri rapinatori fuggiti. Non esiste al momento tuttavia certezza, secondo quanto si è appreso, che i complici fuggiti siano due. Il gioielliere ha parlato solo di un altro bandito presente con il rapinatore poi ucciso.

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