Marilyn Monroe rivive a Roma, in mostra abiti e gioielli della diva

Marilyn Monroe in una scena del musical "Gli uomini preferiscono le bionde"
di Gustavo Marco Cipolla
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Mercoledì 17 Maggio 2017, 11:59 - Ultimo aggiornamento: 23 Maggio, 16:08

Per lei “i diamanti sono i migliori amici di una ragazza”, come cantava nel musical del '53 “Gli uomini preferiscono le bionde”. E Roma, quella ragazza che sarebbe diventata mito, icona di stile e glamour, la celebra con la mostra internazionale "Imperdibile Marilyn", da oggi fino al 30 luglio, al Palazzo degli Esami nel cuore di Trastevere. Un percorso espositivo fatto di oltre 300 tra abiti, accessori e cimeli appartenuti a Marilyn Monroe, e provenienti da estimatori e collezionisti privati, che raccontano il lato intimo, non solo professionale, della diva di Hollywood. Che non è stata solo un'indimenticabile protagonista del grande schermo, ma un'attenta ricercatrice di tendenze che con lei sono diventate moda.

 

Dall'inconfondibile Chanel n.5, le cui due gocce prima di andare a letto senza veli hanno fatto storia nell'immaginario collettivo, alla camicetta in seta stampa fantasia di Pucci, passando per il celebre abito bianco (quello che si solleva con uno sbuffo di vento)disegnato dal costumista William Travilla per il film "Quando la moglie è in vacanza" del '54, fino a tutta una serie di bauli e valigie da viaggio, come la cappelliera vintage anni '50 di Saks Fifth Avenue, che la star utilizzava nelle sue trasferte di lavoro. Il visitatore è accompagnato per mano nella vita di Marilyn donna, oltre il personaggio. Con ricordi del suo debutto cinematografico, attraverso le foto in bianco e nero, la riproduzione delle sue impronte nella celebre Walk of Fame accanto a quelle della collega Jane Russell, e alcune opere in stile Pop Art che rievocano le più famose firmate da Andy Warhol. Nelle teche di vetro, custoditi come reliquie, ci sono i guanti da opera in raso nero che era solita indossare abbinati con il suo abito da cocktail total black, firmato dal suo stilista preferito, Ceil Chapman.

Poi il costume originale del film “Il principe e la ballerina”,la stola da sera rossa in satin ma anche la replica della fede nuziale appartenente alla collezione Hollywood. Viaggiando nella moda della grande diva attraverso i brand che adorava come Cartier, Dior e Tiffany. Ieri all'opening per il taglio del nastro dell'esposizione, con tanto di evento glam in musica e amuse-bouche, il curatore italiano e ceo di Da Vinci Grandi Eventi,Fabio Di Gioia, il collezionista privato Ted Stampfer, il presidente dell’Accademia del Cinema Italiano- Premi David di Donatello e Premio Vittorio De Sica,Giuliano Montaldo, e lo scrittore Giorgio Dell’Arti.

Non è mancato il parterre mondano, incuriosito dalla bellezza dell'expo ma anche dalla sosia di Marilyn che, di rosso vestita, si concede ai flash durante il vernissage. Con l'ex ministra Stefania Giannini c'è Enrica Bonaccorti, preceduta da Giancarlo Magalli, Fabrizio Frizzi, Paolo Conticini, Francesco Apolloni. E, ancora, le belle Alessia Fabiani ed Eleonora Sergio, Beppe Convertini, Marcelo Fuentes con Sofia Bruscoli e la piccola Nicole.“Ospitare la vita reale di Marilyn a Roma- ha spiegato il curatore Di Gioia -significa anche ripercorrere la storia e gli anni d’oro della cinematografia internazionale la cui anima era indiscutibilmente Hollywood. La mostra propone una rilettura finalmente capovolta del personaggio di Marilyn, nella quale la vita privata finisce per colpirci più del mito.” Manager di se stessa, pragmatica e determinata, è sempre stata autonoma nella carriera così come nella vita sentimentale. “Lascio agli altri la convinzione di essere i migliori, per me tengo la certezza che nella vita si può sempre migliorare” aveva detto. Lei, che non si accontentava delle briciole perché “ci hanno fatto donne e non formiche” e che non si fece scrupoli ad augurare un sexy “Happy Birthday” all'amato Mr. President Kennedy. Indimenticabile il momento della consegna dell'allora Targa d'Oro dei David di Donatello a Marilyn da parte di un'emozionata Anna Magnani nella sede dell'Istituto Italiano di Cultura a New York.

Frammenti di storia del cinema custoditi dall'Istituto Luce. Per i curiosi, il riconoscimento, che è stato riacquistato dalla maison Bulgari, si può ammirare nell'esposizione capitolina. Un omaggio alla donna oltre la diva che il cineasta americano Jean Negulesco considerava difficile da descrivere.Perché bella come le Cascate del Niagara o il Gran Canion, che non si spiegano, si ammirano seduti in silenzio.

 

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