IL TAR - «Ratp Dev Italia S.r.l., unitamente a Cilia Italia S.r.l. e Architecna Engineering S.r.l., - fa sapere l'azienda francese - ha visto accolto oggi il proprio ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio della delibera della Giunta Regionale del Lazio n. 437 del 26 luglio 2016, con cui è stata valutata “non fattibile la proposta” spontanea di project financing per l’affidamento in concessione della progettazione, costruzione e gestione dell’infrastruttura di trasporto ferroviario Roma - Ostia Lido». «Noi siamo pronti. Finalmente potremo confrontarci con la Regione Lazio nel merito del nostro progetto - commenta Andrea Buonomini, Responsabile Sviluppo RATP Dev Italia - e, ove ce ne fosse la necessità, migliorare lo stesso con eventuali nuovi informazioni o esigenze che, nei tre anni ormai passati dalla presentazione del primo progetto, fossero emerse».
IL PROGETTO - Il progetto in pectore per la gara suona così: 180 milioni dalla Regione da spalmare in quattro anni e mezzo e destinati a rinnovare il parco-treni (18 convogli); quasi 300 investiti dai privati per rifare binari e massicciata, linea aerea, sottostazioni, segnalamento (con frequenza a 3 minuti e potenziali a 90 secondi), stazioni e sicurezza. I lavori verrebbero svolti di notte, con chiusura del servizio alle 21 e navette sostitutive dedicate (i bus resterebbero sempre parcheggiati nelle stazioni pronti a partire anche in caso di guasti). Durata del cantiere: tre anni. In cambio Ratp avrebbe la gestione della linea per 25 anni. Ma non della bigliettazione che andrebbe alla Regione stessa che potrebbe inserire il ticket della Roma-Lido in un biglietto unico con Cotral e Trenitalia.
LA REGIONE - Per la Regione, «la sentenza dà atto del fatto che il progetto è stato verificato, per oltre un anno, in un tavolo tecnico.
I proponenti, in sede di dibattimento, hanno dichiarato la propria disponibilità a tener conto delle indicazioni fornite dagli uffici della Regione. Purtroppo nessuna delle modifiche richieste al progetto è mai arrivata - scrive la Regione Lazio in una nota - La Regione Lazio si riserva di verificare nel dettaglio la sentenza, confermando che è stato seguito l’iter previsto dalle norme che regolamentano la conferenza dei servizi».
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