Francia, una partita a due: i programmi dei candidati al ballottaggio

I candidati
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Sabato 22 Aprile 2017, 20:03 - Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 20:39
È una partita a 4, una sfida all'ultimo voto che sarà probabilmente risolta al fotofinish. Questi i punti salienti dei loro programmi, i progetti che intendono realizzare se andranno all' Eliseo.

Emmanuel MACRON (En Marche!): 39 anni, laureato all'Ena, ex dirigente, ex banchiere d'affari (Rotschild), ex consigliere di Francois Hollande all' Eliseo, ex ministro dell'Economia. Sposato con Brigitte (64 anni), sua ex professoressa al liceo. Senza figli. Il suo programma ruota attorno al rilancio dell'economia e alla «liberazione» delle potenzialità del Paese. Le 35 ore non vengono abolite ma potranno essere rinegoziate a livello di impresa, la patrimoniale sarà abbassata, pensione a 62 anni, contributi sociali aumentati salvo i redditi più bassi, 120.000 tagli fra gli impiegati statali. Società: raddoppio delle case di cura entro il 2022, rimborso al 100% delle spese per occhiali, protesi dentistiche e auditive. Sicurezza: 10.000 assunzioni fra poliziotti e gendarmi in 3 anni, 15.000 posti in più nelle carceri. Immigrazione e discriminazione: preferenza, nelle assunzioni, ai giovani di banlieue, esame delle richieste di asilo nei consolati dei paesi vicini ai conflitti. Esteri: difesa comune europea, politica comune di investimento e di lavori pubblici. È il più europeista dei quattro candidati. 

Marine LE PEN (Front National): 48 anni, avvocato, figlia del fondatore del partito, Jean-Marie Le Pen, due volte divorziata, tre figli dal primo matrimonio, attualmente legata a Louis Aliot, numero 2 del partito.
Il suo programma è centrato sulla restituzione alla Francia della sua «indipendenza», sull'uscita dall'euro (dopo un referendum) e su drastici limiti all'immigrazione. In economia, nuova moneta nazionale, dazio del 3% sulle importazioni per finanziare stipendi e pensioni più bassi, pensione a 60 anni. Vuole sopprimere le regioni e iscrivere nella Costituzione la «preferenza nazionale» nell'assegnazione di case e posti di lavoro. Non chiede più il ripristino della pena di morte ma un «ergastolo reale», l'assunzione di 15.000 poliziotti, 6.000 guardie di frontiera e 12.000 posti in più nelle prigioni. Sull'immigrazione, soppressione dello 'ius solì e dell'assistenza sanitaria agli stranieri, limitazione tassativa degli ingressi legali in Francia a 10.000 l'anno. Referendum sull'appartenenza all'Ue, uscita dal comando integrato della Nato.



 
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