LA DECISIONE
Una brutta storia, per la quale un somalo di venti anni è stato condannato in tribunale (la competenza giudiziaria su Fiano è della circoscrizione reatina), con rito abbreviato e lo sconto di un terzo della pena, a tre anni e quattro mesi dal gup Francesca Ciranna, oltre all'interdizione perpetua dai pubblici uffici, sentenza inferiore di otto mesi rispetto ai quattro anni di reclusione sollecitati dal pubblico ministero Rocco Maruotti. Determinanti, per la procura, sono stati gli elementi raccolti durante l'indagine sul ventenne Abdi Abdinton Liban (attualmente detenuto nel Nuovo Complesso di Vazia), a partire dalle dichiarazioni, molto circostanziate, rese dalla piccola vittima (parte offesa, attraverso i genitori che hanno rinunciato alla costituzione di parte civile) e dall'altro bambino con il quale stava giocando, cristallizzate ai fini processuali durante un incidente probatorio, che vide il suo amichetto riuscire a sottrarsi alla stretta del somalo dopo averlo chiamato. In aggiunta alla descrizione degli abiti (contestata dall'avvocato difensore Giusi Aguzzi - pronta a presentare appello contro la condanna - per la quale lo straniero non era stato visto in volto dal secondo bambino, ma solo di spalle, per di più quando ormai era buio, e per questo ne ha chiesto l'assoluzione seppur con il comma dubitativo), hanno pesato le altre segnalazioni sulle molestie tentate dal somalo nei confronti di altri minorenni.
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