Tor di Valle, «Stop agli scempi urbanistici»: la maggioranza contro Virginia

Tor di Valle, «Stop agli scempi urbanistici»: la maggioranza contro Virginia
di Simone Canettieri e Mauro Evangelisti
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Venerdì 17 Febbraio 2017, 08:06 - Ultimo aggiornamento: 09:17
Sullo stadio Virginia Raggi stava perdendo l'appoggio della maggioranza e della base, per questo dopo l'apertura dell'altro giorno che aveva causato le dimissioni di Berdini, nelle ultime ore sembra voler fare indietro tutta, tanto far trapelare per la prossima settimana addirittura la revoca della delibera sulla pubblica utilità. Ipotesi che dal Campidoglio in tarda serata frenano: «C'è una trattativa in corso che può comprendere tutto». Cosa sta succedendo nel Movimento 5 Stelle? Non hanno vacillato dopo l'arresto di Marra, le polizze di Romeo, le rocambolesche e velenose dimissioni degli assessori Minenna, Muraro e Berdini.

La fiducia nei confronti di Virginia Raggi del gruppo consiliare, ma anche di buona parte della base, è rimasta inalterata perfino dopo questi incidenti di percorso. Ma sull'ipotesi di un accordo per il mega progetto di Tor di Valle, sia pure con limatura delle cubature, la rivolta è esplosa. È attesa per oggi la presa di posizione (via facebook) della deputata Roberta Lombardi contraria al progetto e a favore del ritiro della delibera. Un affondo che si unisce alle perplessità di attivisti, e anche di numerosi consiglieri municipali, che hanno invaso Facebook, spedito mail ai consiglieri comunali, chiesto a Grillo di convocare un voto on line, per dire no alla colata di cemento di Tor di Valle, quella che Berdini ha definito «la più grande speculazione edilizia europea». E i consiglieri comunali, anche quelli che erano stati possibilisti, ora sono pronti a ribellarsi, a dire che sullo stadio non seguiranno Virginia se accetterà il compromesso emerso dal tavolo della trattativa della settimana scorsa con la Roma. Se inizialmente erano una decina coloro che si erano sbilanciati senza timore contro l'ipotesi di compromesso, nelle ore successive almeno l'80 per cento dei consiglieri era pronto alla rivolta.

LA RIVOLTA
Un esempio: l'altro giorno, in Campidoglio, anche i parlamentari M5S che fanno da tutor alla Raggi, Alfonso Buonafede e Riccardo Fraccaro, si sono trovati in difficoltà e alle corde nella lunga riunione sullo stadio al quale hanno partecipato consiglieri comunali. Cristina Grancio nel gruppo M5S è tra le più ostili al progetto e ha attaccato dicendo in sostanza: volete per forza farci dire sì a questa speculazione che va contro il programma del Movimento 5 Stelle. E se ormai di default in Campidoglio rettificano qualsiasi indiscrezione, va detto che la Grancio ha anche messo nero su bianco su Facebook il suo no a questo progetto: «Il programma di urbanistica 5 stelle è chiarissimo. Come furono chiarissime le posizioni di 4 consiglieri quando erano all'opposizione, e che già all'epoca parlavano di scempio urbanistico e di illegittimità. Se si vogliono cambiare scenari, ritengo sia indispensabile e necessario che gli attivisti si pronuncino nuovamente. Questo è un punto essenziale e dirimente, al quale non intendo rinunciare».

La lista dei consiglieri che si oppongono al compromesso su Tor di Valle si sta però allungando e comprenderebbe Daniele Diaco, Andrea Coia, Gemma Guerrini, Donatella Iorio (che è anche presidente della commissione urbanistica che su Facebook conferma di avere partecipato all'incontro con la Roma, «ma non ho mai rilasciato dichiarazioni»), Carola Penna, Maria Teresa Zotta, Tranchina, Alessanda Agnello, Nello Angelucci. Nel vertice dell'altro giorno hanno partecipato anche i consiglieri regionali di Roma e provincia, e tra gli altri Devid Porrello e Silvana De Nicolò, sono stati molto duri nel chiedere il ritiro della delibera. Ecco perché, di fronte al rischio di trovarsi sola, la Raggi sta pensando al passo indietro.

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