Sono, infatti, loro che hanno confezionato sapientemente lo sfottò That’s Amoris, probabilmente stimolati dal celebre motto sessantottino che più o meno diceva che una risata serve sempre a demolire il potere. Se nella versione originale di questo brano cult sospeso tra l’allegria della tarantella e i fasti di Hollywood, era la voce morbida e profonda di Dean Martin che cantava: «When a moon hits your eye like a big pizza pie. That's amore», nella trasformazione anti-papale il testo si è ovviamente trasformato per descrivere la battaglia dottrinale in corso. Colpi bassi. «Quando la Chiesa si scontra sulle rocce e le rocce dividono il gregge. Questo e’ Amoris».
E ancora: «Quando il documento del Papa è stampato nel San Gallo, questo è Amoris». Il riferimento al cantone svizzero di San Gallo è una chiara allusione alle accuse di protestantizzazione strisciante che ogni giorno piovono sul Cupolone da organismi e gruppi ecclesiali di stampo ultra conservatore. Nella canzone satirica non mancano cenni al cardinale Burke e agli altri tre porporati che, mesi fa, hanno firmato un appello per chiedere spiegazioni dottrinali senza avere ricevuto ancora nessuna risposta dal Papa. «Quando i quattro cardinali hanno scritto ma non hanno avuto risposta. Questo è Amoris«. «Quando le petizioni hanno raccolto tante firme chiedendo un ripensamento ma sono state ignorate. Questo è Amoris». Seguono poi immagini dei porporati dei “dubia”, i dubbi dottrinali, fino al dileggio. «Quando il Papa nelle omelie insulta chiunque e la curia, e quando accusa chi legge notizie false di coprofagia, questo è Amoris».
La canzone se la prende poi con Austen Ivereigh, il biografo di Bergoglio e con padre Antonio Spadaro, uno dei collaboratori più stretti, impegnato ad arginare gli attacchi via web. Il cardinale Kasper, infine, è sospettato di una apostasia silenziosa. La canzone finisce con la foto di San Pietro sotto fulmini e saette di una sera di burrasca e una preghiera alla Madonna: «Se puoi per favore intervieni». Chi ha prodotto questo video satirico si chiama John Henry Westen. E’ il fondatore di Voice of the Family, una influente coalizione pro life, nonché co-fondatore di LifeSitenews.com, un sito di tendenza in materia di difesa alla vita. Due settimane fa tutti i leader pro life americani si sono riuniti per conferire un premio al cardinale Burke.
Westen ha commentato che «Burke ha sofferto molto per le cause della vita e della famiglia», ma «ha gioiosamente sopportato questa sofferenza, la sua umiliazione pubblica ricevuta da tutte le parti». Sempre secondo Westen, il Nail Award è concesso ai cristiani «che hanno ricevuto una pugnalata alle spalle». That’s Amore.
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