Roma, taxi in rivolta contro il rinvio delle norme anti-Uber: stop al servizio, protesta al Senato

Roma, taxi in rivolta contro il rinvio delle norme anti-Uber: stop al servizio, protesta al Senato
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Giovedì 16 Febbraio 2017, 10:43 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 08:24

Servizio taxi bloccato nella Capitale in attesa della votazione al Senato del maxiemendamento al Milleproroghe. Secondo quanto si apprende l'agitazione, cominciata già prima delle 9 con un sit-in davanti al Senato, si è estesa anche agli aeroporti di Ciampino e Fiumicino, praticamente svuotati di auto bianche.

 

 


Momenti di tensione si sono verificati proprio allo scalo "Leonardo da Vinci" dove un tassista e due vigili urbani sono stati investiti in due distinti incidenti. Gli agenti della municipale sono stati investiti da un autista Ncc (noleggio con conducente), mentre erano in servizio al Terminal 3 Arrivi dell'aeroporto. I due agenti sono stati trasferiti in autoambulanza all'ospedale Grassi di Ostia in codice giallo. I carabinieri stanno ricostruendo la dinamica dell'incidente e secondo una prima versione dei fatti il noleggiatore avrebbe riferito di essere stato abbagliato dal sole accecante e di non avere visto i due vigili. I militari, peraltro, stanno ora verificando anche se il noleggiatore è in regola con la licenza di Ncc e con i documenti della vettura. Sempre al Terminal Arrivi un tassista, che stava attraversando la strada, è stato investito al termine di una lite tra altri due colleghi. L'uomo non ha riportato contusioni o ferite.

Fin dalle prime ore della mattina, tuttavia, la società di gestione Aeroporti di Roma ha messo a disposizione un servizio gratuito di navette sostitutive. Il personale aeroportuale sta indirizzando i passeggeri anche a utilizzare gli altri mezzi di trasporto regolarmente operativi, come il treno e il servizio bus.

I tassisti, che hanno organizzato manifestazioni anche a Milano e Torino, si sono raccolti spontaneamente nei pressi di Palazzo Madama e sono circa un migliaio. Contestano un emendamento al decreto milleproroghe, approvato dalla commissione Affari Costituzionali del Senato, che ha rinviato al 31 dicembre 2017 il termine per l'emanazione del decreto del ministero delle Infrastrutture e trasporti contro le pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio di noleggio con conducente.

Il maxi emendamento del decreto Mille Proroghe che dovrebbe essere approvato a Palazzo Madama, secondo i tassisti, spianerebbe la strada alle multinazionali come Uber. A causa della protesta le linee bus 30, 70, 81, 87, 492 e 628 viaggiano in forte ritardo e sono deviate su corso Vittorio e Lungotevere causa chiusura di corso Rinascimento. 

«Il ministro Delrio si assuma la responsabilità del governo - tuona Nicola Di Giacobbe di Unica taxi Cgil - La legge 21 si può migliorare ma solo con il consenso delle categorie. Gli impegni presi si rispettano». Duro anche il rappresentante di USB taxi Riccardo Cacchione: «Ci siamo raccolti qui al Senato per avere notizie più fresche. La norma che impatterebbe sul nostro settore contenuta nel maxiemendamento che il Senato si appresta a votare comporta una sorta di deregolamentazione del servizio di noleggio con conducente. Se passa, le limitazioni territoriali per gli Ncc saranno fortemente ridotte». Per Alessandro Genovese di Ugl taxi «questa è una sanatoria pro Uber e pro abusivi, lo hanno capito tutti. Il governo si assuma la responsabilità di questo».

Il Codacons fa sapere che depositerà un esposto urgente alle Procure della Repubblica di Roma, Milano e Torino, chiedendo di aprire un'indagine sulla protesta odierna dei tassisti, alla luce delle possibili fattispecie di interruzione di pubblico servizio e blocco stradale. «Ciò che sta avvenendo in queste ore è gravissimo e intollerabile - spiega l'associazione dei consumatori in una nota - Senza alcun preavviso gli utenti sono stati privati di un servizio pubblico, con immensi disagi per i cittadini che in diverse città non riescono a reperire un taxi. Addirittura a Roma si è arrivati a bloccare la circolazione in centro e sono rimasti scoperti gli scali di Fiumicino e Ciampino». «Una protesta assurda - prosegue il Codacons - perché coinvolge e danneggia gli utenti, che non hanno alcuna responsabilità, e che potrebbe realizzare ipotesi penalmente rilevanti. Per tale motivo chiediamo oggi alle Procure di identificare i tassisti responsabili delle agitazioni non preannunciate e agire nei loro confronti per interruzione di pubblico servizio e blocco stradale». Il Codacons, infine, ritiene che «in materia di taxi e trasporti non sia più rimandabile una modifica della normativa vigente plasmata sui cambiamenti della società e delle nuove offerte del mercato, nell'interesse degli utenti italiani che non possono continuare a rimanere indietro rispetto al resto del mondo».


«Il governo Gentiloni, in perfetta continuita' con il governo Renzi e in barba alla crisi, sceglie di bersagliare proprio quelle categorie che fanno più  fatica a difendersi perché' vivono di solo reddito, invece che di grandi capitali», dice invece in favore dei tasisti il segretario generale dell'Ugl Francesco Paolo Capone.

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