Hotel Rigopiano, è il giorno del recupero dei cadaveri: «Ma fino all'ultimo speriamo di trovare superstiti»

Il cento operativo di Penne
di dal nostro inviato Mauro Evangelisti
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Martedì 24 Gennaio 2017, 13:44 - Ultimo aggiornamento: 18:39
Volti tirati, preoccupazione, sempre più tenue la fiamma della speranza che si era accesa venerdì quando ci furono applausi e lacrime per il salvataggio del piccolo Gianfilippo con la mamma Adriano. Hotel Rigopiano, a sei giorni dalla valanga, ora si ha la conferma di quanto già era trapelato ieri sera, sia pure con molta cautela: le ricerche tra neve e macerie hanno raggiunto un'ala dell'hotel in cui si trovano numerosi cadaveri, una sorta di grande tomba.

In totale ora i cadaveri recuperati sono15. Si sta operando nelle zone della hall, del bar e delle cucine. Si stanno usando anche gli escavatori, perché altrimenti è impossibile andare avanti, visto che lì è stato tutto distrutto dalla forza della valanga. Dagli esiti dei primi esami sui corpi emerge che vi sono segni di traumi e schiacciamento. Non tutti sono stati fortunati come i quattro bambini che si sono salvati perché protetti da una sorta di cellula che si era formata nella sala biliardi ricoperta dalla neve.

Per questo, purtroppo, oggi il conto dei cadaveri potrebbe aumentare, mentre a Farindola e Penne si celebrano i funerali delle prime due vittime, Alessandro Giancaterino, 42 anni, maitre dell'hotel, e Gabriele D'Angelo, trentenne, anch'egli dipendente e volontario della Croce Rossa. Ma chi sta cercando, a partire da vigili del fuoco e soccorso alpino, non si arrende. «Fino alla fine crediamo che sia ancora possibile trovare qualche sopravvissuto» dicono. «Non ci fermeremo fino a quando non avremo la certezza che non ci sia più nessuno. Dobbiamo continuare a cercare» precisa il funzionario del Dipartimento della Protezione Civile Luigi D'Angelo.

La notizia dell'elicottero del 118 disperso in provincia dell'Aquila mentre prestava soccorso a uno sciatore provoca altra amarezza tra chi, da sei giorni, sta lavorano instancabilmente tra Penne e le macerie dell'Hotel Rigopiano. «Cosa sta succedendo qui in Abruzzo?» alza gli occhi al cielo, incredulo, un vigile del fuoco.

 
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