Roma, scempio a Porta Maggiore: giardini trasformati in discarica

Roma, scempio a Porta Maggiore: giardini trasformati in discarica
di Raffaele Nappi
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Domenica 11 Settembre 2016, 14:28 - Ultimo aggiornamento: 19:53

Un dormitorio a cielo aperto. Non bastavano rifiuti, vestiti abbandonati, cartacce, bottiglie di vetro e impalcature mai smontate: a piazza di Porta Maggiore sono arrivati i materassi. Lungo il lato di Porta Labicana, proprio sotto l'ombra degli alberi, si stendono una serie di cartoni e giacigli occasionali, in quello che somiglia sempre più a una discarica che un'area monumentale.

 
 
Tutta la zona, d'altronde, è praticamente abbandonata a se stessa. L'erba, alta più di un metro, sovrasta l'intero piazzale, compreso lo spazio recintato. Oltre le ringhiere a protezione dell'area archeologica si contano decine di bottiglie di plastica, buste, cartoni e birre. Le auto e gli scooteroni sono parcheggiati qua e là, compresi i marciapiedi, tutti in teoria di autisti, stando al segnale di divieto che recita esclusi veicoli Atac. E ancora: vestiti usati, scarpe, persino un pallone da calcio. Due senzatetto si stendono tra le aiuole che un tempo erano verdi, tra pezzi di colonne romane e cartoni usati per l'occasione. Poco più lontano, gli angoli più riparati della piazza si trasformano in latrine, fogne a cielo aperto in quello che viene considerato uno dei luoghi storici più rilevanti della capitale.

LA STORIA
Un tappeto di rifiuti ed erbacce sovrasta le scalinate storiche d'accesso al sito, costruito nel 52 sotto l'imperatore Claudio proprio per scavalcare le vie Prenestina e Labicana, punto d'incontro di otto degli undici acquedotti che rifornivano la città. Il degrado non risparmia i gioielli del passato, dall'Arco di Trionfo alla tomba del fornaio Eurisace, passando per l'iscrizione millenaria dedicata a Stilicone, generale romano giustiziato nel 408 per tradimento. Della grandezza di un tempo, è rimasto ben poco.

A farne le spese è anche la segnaletica: le strisce pedonali sono quasi cancellate, così come i segnali di pericolo, che si tengono in piedi per miracolo. Qualche indicazione è caduta, abbandonata nella totale indifferenza. Tra questi anche uno specchio, completamente divelto, proprio all'incrocio dove lo scorso luglio un tram e un trenino della tratta Roma-Giardinetti si scontrarono causando 6 feriti. All'angolo con via Casilina, a ridosso delle mura aureliane, da tempo si è creato un vero e proprio giro di prostitute, che aspettano i clienti di fronte al Sepolcro di Eurisace e si appartano con loro dietro una tenda pericolante. Non va meglio per la Basilica Sotterranea Neopitagorica, un gioiello scoperto solo recentemente e tornato finalmente disponibile al pubblico dall'anno scorso. L'ingresso è recintato, la scritta quasi scomparsa. Per la prima visita disponibile, su prenotazione bisognerà aspettarer domenica 11 dicembre.

LE TESTIMONIANZE
«Ogni mattina sorge un mercato del rubato gestito dai rom -racconta Giuseppina Crisciotti, che gestisce il bar in piazza - il mercato viene sgomberato appena arrivano i vigili, poi si ricomincia».
Domenico Severino, 24 anni, studente , vive in via Statilia: «Qualche mese fa - dice - ho partecipato alla giornata dei volontari per ripulire la zona. Non è servito a nulla». L'incuria ha colpito anche le zone vicine, come il parco di via Statilia dove dormono una decina di clochard.

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