Family Day a Roma, sfida alle unioni civili. «Ma non è una piazza "contro"»

Family Day a Roma, sfida alle unioni civili. «Ma non è una piazza "contro"»
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Sabato 30 Gennaio 2016, 10:15 - Ultimo aggiornamento: 31 Gennaio, 19:10

E' il giorno del Family day, la manifestazione contro la legge unioni civili. «Volevo annunciarvi che siamo due milioni», esulta Massimo Gandolfini, presidente del comitato promotore dell'evento dal palco al Circo Massimo. Il ddl Cirinnà, ribadisce, «è inemendabile e va ritirato».

«Qui ci sono elettori di tutti i partiti. Vi dico: guardate chi ci sta aiutando e chi vi oscura» sullo stop al ddl. «I prossimi passaggi della legge li seguiremo minuto per minuto e vedremo chi ha ascoltato il messaggio di questa piazza e chi lo ha messo sotto i tacchi», prosegue Gandolfini. «Il ddl Cirinnà sia totalmente restituito: non bastano operazioni di maquillage. Non è possibile che ci sia una classe politica ideologica. Le femministe dovrebbero vomitare all'idea che si possa comprare l'utero».

«La piazza è l'unico modo civile e onesto, per noi che non abbiamo lobby potenti, per mostrare qual è il sentire comune», ha proseguito Gandolfini secondo il quale «l'uomo e la donna formano il matrimonio, le altre sono alchimie». Non vogliamo fare guerre a nessuno, né ghettizzare nessuno. Ma alle elezioni, anche a quelle amministrative ricordiamoci chi si è messo con la famiglia e i bambini e chi si è dimenticato di questo diritto rendendo possibile l'abominevole pratica dell'utero in affitto». 

Ai politici ha chiesto anche: «L'Italia è un paese ricchissimo tanto da potere allargare il diritto ad avere la pensione? Nel nostro paese un milione e 420 famiglie sono al di sotto della soglia di povertà». Infine, ha fatto un grande appello «alla coscienza dei parlamentari, se potranno esprimersi secondo coscienza. Un giorno delle vostre azioni dovrete rendere conto».

«Siamo tantissimi, molti più di quelli che pensavamo» ma «questa piazza non è contro nessuno», continua prendendo. Gandolfini stamani è stato ricevuto al Viminale dal ministro dell'Interno Angelino Alfano che in tweet ha manifestato la sua «piena adesione agli obiettivi della manifestazione». Al family day Alfano non c'è, ma è presente la moglie Tiziana Miceli. 

Per Forza Italia c'è il capogruppo alla Camera Renato Brunetta: «Il Paese - dice - non è con la minoranza di Renzi, il Paese è qui, ci sono laici e cattolici. Abbiamo presentato decine di emendamenti sulla base dei nostri valori: no al ddl Cirinnà, no all'utero in affitto, sì al riconoscimento delle coppie omoaffettive senza oneri per lo Stato. Porteremo avanti questa battaglia».

«Dobbiamo intervenire sulle unioni civili anche perché siamo gli unici in Europa a non avere una legge e ce lo chiede anche la Corte europea di Giustizia ma diciamo no al matrimonio omosessuale così come ha anche detto la Corte costituzionale con la sentenza del 2010», interviene il capogruppo di Ap al Senato Renato Schifani che precisa che il ddl Cirinnà «è una legge di iniziativa popolare e non del governo, e lo stesso Pd su questo tema è diviso».


Le parole sempre nette, ma meno stentoree, della Cei che, al termine del Consiglio permanente, parla solo di «preoccupazione» per l'equiparazione tra unioni civili e matrimonio, senza altri affondi, lasciano intuire che su altri tavoli si stia trattando per raggiungere un altro risultato: l'eliminazione della stepchild adoption dal ddl Cirinnà e una riscrittura dell'articolo 3. La manifestazione di oggi avrà una forte valenza interna al mondo cattolico, e sarà utilizzata da alcuni partiti (Ncd, Lega, Fdi e Fi) per accreditarsi con questa parte di mondo cattolico.

«L'equiparazione in corso tra matrimonio e unioni civili - con l'introduzione di un'alternativa alla famiglia - è stata affrontata all'interno della più ampia preoccupazione per la mutazione culturale che attraversa l'Occidente», ha sottolineato la Cei a conclusione del Consiglio episcopale. Negli interventi «si è espressa la consapevolezza della missione ecclesiale di dover annunciare il vangelo del matrimonio e della famiglia, difendendo l'identità della sua figura naturale, i cui tratti sono recepiti nella stessa Carta costituzionale».

Il gruppo “Giuristi per la vita” che ha partecipato all’organizzazione del Family day ha diffuso un vademecum ai suoi membri con le indicazioni per partecipare alla manifestazione del Circo Massimo. «È probabile - si legge nel vademecum - che a margine della manifestazione vi siano dei contestatori e/o attivisti. Non possono quindi escludersi a priori, possibili cori, striscioni, ostentazioni plateali, provocazioni». Alcuni, «subdolamente», potrebbero «cercare di intervistarvi e/o filmarvi prima o dopo la manifestazione, con atteggiamento all’inizio pacato, come fossero semplici curiosi o giornalisti. Ebbene, evitate di rilasciare dichiarazioni (il corsivo è nell’originale, ndr), che potrebbero essere strumentalizzate o distorte.

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