Roma, Morassut pronto a sfidare Giachetti alle primarie Pd

Roma, Morassut pronto a sfidare Giachetti alle primarie Pd
di Fabio Rossi
3 Minuti di Lettura
Sabato 30 Gennaio 2016, 09:45 - Ultimo aggiornamento: 31 Gennaio, 12:32

La decisione ufficiale la comunicherà lunedì, con una conferenza stampa. Ma Roberto Morassut, parlamentare Pd ed ex assessore capitolino all'urbanistica nelle giunte guidate da Walter Veltroni, è pronto a sfidare Roberto Giachetti nelle primarie del centrosinistra del 6 marzo, per scegliere chi si sobbarcherà il difficile compito di riconquistare il Campidoglio dopo la turbolenta fine dell'amministrazione di Ignazio Marino. La candidatura di Morassut è importante per tutto il partito, in quanto serve ad innalzare il profilo della consultazione, allargando il campo e recuperando pezzi di elettorato dem che altrimenti rischierebbero di restar lontani dai gazebo (e probabilmente anche dai seggi elettorali di giugno). L'ipotesi più temuta nel Pd è infatti un possibile flop delle primarie che, oltre a gettare ombre sinistre sulle urne, potrebbe spingere l'ex sindaco a scendere in campo alla testa di una coalizione di sinistra - della quale farebbero parte la sua lista civica e, verosimilmente, anche Sel - «che avrebbe come effetto immediato quello di farci perdere al primo turno», ragionano i democrat della Capitale.

I NOMI

Oltre a Giachetti e Morassut, per ora delle primarie faranno parte anche l'ex senatore Stefano Pedica, il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi (Centro democratico), a cui lunedì si aggiungerà un candidato scelto dai Verdi. I nodi da sciogliere sono quelli legati alla possibile partecipazione di Massimo Bray, sul quale continua il pressing delle componenti bersaniane ed ex dalemiane del Pd, e dell'ex assessore capitolino all'ambiente Estella Marino, scelta preferita dalle delegazioni di base che si sono riunite giovedì sera al circolo “ribelle” di Donna Olimpia. Il quadro sarà chiaro nei primi giorni della settimana, ma la sensazione è che la discesa in campo di Morassut possa frenare gli altri esponenti dem. Nel caso della Marino, più possibilista sull'eventuale candidatura, potrebbero pesare le regole del Pd romano, orientato a vietare la corsa al consiglio comunale per chi si mette in gioco nelle primarie.

 
IL REGOLAMENTO

A proposito di norme, è stato ufficializzato ieri il regolamento per le primarie del centrosinistra. Il tavolo di coalizione, dopo le polemiche che seguirono alle accuse di presunte irregolarità alle primarie del 2013, ha messo dei paletti con l'obiettivo di «rafforzare» i controlli per evitare doppi voti ai seggi. «Saremo rigorosi nel controllo del voto e nella trasparenza di tutte le procedura», assicura il segretario regionale Pd Fabio Melilli. Il 6 marzo 2016, ogni elettore dovrà esibire «tassativamente» un documento di identificazione che ne indichi indirizzo di residenza o certificato elettorale. A ciascuna via di residenza corrisponderà un solo seggio dove recarsi a votare, proprio per scongiurare voti multipli. Sarà possibile votare anche per i maggiori di 16 anni e per gli stranieri residenti a Roma. Esclusi dal voto tutti gli eletti a tutti i livelli «in coalizioni avverse». Chi andrà a votare dovrà pagare due euro e sottoscrivere «le linee guida del centrosinistra per Roma».

MARCHINI SCALDA I MOTORI

Chi è già in lizza per il Campidoglio è Alfio Marchini. L'imprenditore questa mattina farà il primo intervento in pubblico, da quando ha annunciato la sua candidatura a sindaco, alla manifestazione “Rinascita Capitale”, organizzata da Maria Beatrice Scibetta, giovane componente della Lista Marchini e prossima candidata al Comune.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA