'Ndrangheta, scovati in un bunker e arrestati i superlatitanti Ferraro e Crea

'Ndrangheta, scovati in un bunker e arrestati i superlatitanti Ferraro e Crea
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Venerdì 29 Gennaio 2016, 09:07 - Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio, 16:24

Finisce la latitanza di due super ricercati per 'ndrangheta: la polizia ha infatti arrestato, in provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Ferraro, ricercato dal '98 e Giuseppe Crea, latitante dal 2006. I due erano nascosti in un bunker.

Il bunker, secondo quanto si apprende, era nascosto dentro un costone in una località chiamata Agro di Maropati. Si tratta di una costruzione in metallo dotata all'interno di tutti i confort. Ferraro e Crea si trovano ancora all'interno del bunker dove i poliziotti stanno repertando tutto il materiale e le diverse armi trovate.

IL BUNKER UTILIZZATO COME ARSENALE C'era anche un arsenale di armi nascosto nel bunker dove la polizia ha arrestato i latitanti di 'ndrangheta Ferraro e Crea. Il blitz, ancora in corso, è scattato in provincia di Reggio tra Melicucco e Rizziconi.


«Oggi è un'altra bella giornata per tutti e per il Paese, perché oggi la giustizia ha vinto ancora una volta e ha vinto in modo eclatante con l'individuazione e l'arresto di due boss capicosc« della 'ndrangheta», ha commentato il ministro dell'Interno, Angelino Alfano.

 


«La Squadra Mobile e gli uomini dello Sco della Polizia di Stato, con il coordinamento - ricorda il ministro - della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, hanno arrestato così, in una operazione di altissimo livello, Giuseppe Ferraro, latitante da quasi vent'anni e condannato per associazione mafiosa e omicidio, e Giuseppe Crea, il maggiore esponente della 'ndrangheta tirannica, ricercato da dieci per associazione mafiosa, entrambi esponenti dei clan della Piana di Gioia Tauro e inseriti nell'elenco dei latitanti più pericolosi d'Italia. Questo a dimostrazione del fatto che non si può sfuggire per sempre alla giustizia perchè la squadra-Stato lavora ogni giorno per ripulire il territorio dalla mala pianta della crimine organizzato, perchè i cittadini, che della squadra-Stato fanno parte, possano credere sempre di più nella forza delle istituzioni».

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