Torino, tabaccaio massacrato di botte dei rapinatori poi traditi dalle vincite al Gratta e vinci

Torino, tabaccaio massacrato di botte dei rapinatori poi traditi dalle vincite al Gratta e vinci
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Lunedì 11 Gennaio 2016, 16:25 - Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 16:02

Calci, pugni e le minacce con un lungo coltello. Terribile la violenza con cui due rapinatori hanno massacrato di botte un tabaccaio il 17 dicembre scorso a Torino.
I due sospettati di quelle crudeltà sono stati fermati dalla polizia: si tratta di due cittadini georgiani di 26 e 31 anni gravemente indiziati di essere gli autori del colpo. Le indagini sono state svolte da personale del Commissariato Dora Vanchiglia. Quella mattina, il titolare dell’esercizio, un cittadino cinese, di oltre 60 anni, poco dopo l’apertura alle 7, era stato violentemente aggredito da due uomini. Un primo uomo, il ventiseienne, era entrato nell’esercizio colpendo subito violentemente con calci e pugni. Il tentativo di reazione della vittima veniva soffocato anche dall’intervento del complice che, dopo aver abbassato la serranda della tabaccheria, si accaniva anch’egli sulla vittima.

 



La durezza dei colpi gli causava gravi lesioni al volto, al punto che neanche oggi l’uomo ha ancora recuperato la funzionalità di un occhio. Nel corso dell’aggressione, infatti, l’esercente subiva ferite da arma da taglio inferte con un grosso coltello dal primo rapinatore, fendenti che interessavano il volto dell’uomo. Al termine dell’aggressione, i due si impossessavano di 4500 euro in contanti e di “Gratta e vinci” per un valore di 6000 euro e si allontanavano.

L’intera sequenza veniva registrata dalle telecamere della tabaccheria. Dal momento che erano stati asportati numerosi “Gratta e Vinci”, gli uomini del Commissariato Dora Vanchiglia hanno pensato di accertare dove sarebbero state incassate le vincite dei tagliandi. Le indagini hanno permesso di risalire a due tabaccherie entrambe nel quartiere San Paolo. Di qui è stato possibile verificare che, in una delle tabaccherie, la vincita era stata ritirata da un uomo e una donna entrambi stranieri lo stesso giorno dell’aggressione. La coppia, in Italia con lo “status” di rifugiati, e un loro amico, anch’egli straniero, inoltre, venivano riconosciuti come frequentatori di un’altra tabaccheria nella quale erano stati cambiati tagliandi vincenti. I successivi servizi di osservazione hanno permesso agli inquirenti di risalire al domicilio della coppia.

I due occupavano un alloggio in gestione a una cooperativa sociale, utilizzato per ospitare profughi o rifugiati. L’uomo veniva riconosciuto come colui che era entrato in un secondo momento nella tabaccheria lo scorso 17 dicembre. L’altro straniero, clandestino, al momento del controllo ha opposto resistenza estraendo un coltello, probabilmente lo stesso utilizzato nel corso della rapina, per colpire gli agenti che riuscivano ugualmente a immobilizzarlo.
Subito dopo nel suo alloggio veniva fermato anche il complice. La donna invece è stata denunciata in stato di libertà. Non si esclude che gli stranieri possano essere autori di altre rapine, commesse con analoghe modalità. L’Autorità Giudiziaria ha convalidato il provvedimento di fermo.

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