Yara, la mamma di Bossetti intercettata subito dopo l'identificazione del presunto killer

Yara, la mamma di Bossetti intercettata subito dopo l'identificazione del presunto killer
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Lunedì 23 Giugno 2014, 20:05 - Ultimo aggiornamento: 24 Giugno, 01:26

Sapeva tutto e ne avevano anche parlato. Ester, la madre di Massimo Giuseppe Bossetti, aveva capito perfettamente che il Dna trovato sul corpo di Yara Gambirasio era del figlio Massimo Giuseppe. Un segreto che rischiava di venire fuori da un momento all'altro e per questo si era confrontata con il figlio sulle cose da fare. Lo riferisce Tgcom. Uno scenario che chiarisce il modo in cui le forze dell'ordine sono arrivate a Massimo a colpo sicuro. Subito dopo avere ottenuto la conferma che la madre di Ignoto Uno era Ester - continua Tgcom - gli inquirenti l'hanno "provocata" facendole sapere che si era scoperto della sua relazione con Guerinoni nel 1969.

La madre di Bossetti era stata infatti messa sotto intercettazione subito dopo che gli investigatori l'avevano identificata come madre di Ignoto 1, il presunto killer di Yara. Ester Arzuffi, madre di Bossetti, il muratore arrestato per l'omicidio della tredicenne, già aveva delle cimici in casa dal 13 giugno, quando gli esperti avevano accertato, tramite il Dna, che era lei la donna che, 44 anni fa, aveva avuto una relazione con Giuseppe Guerinoni, l'autista di autobus di Gorno, morto nel '99 e padre del presunto assassino della ragazzinia di Brembate di Sopra.

Gli investigatori volevano capire, mentre stavano predisponendo il fermo di Bossetti, se la donna avesse confidato al figlio che il vero padre era Guerinoni: verificare se Massimo Giuseppe avesse la consapevolezza di essere 'Ignoto 1', di cui da mesi parlavano gli organi di stampa. Bossetti ha sostenuto di aver appreso di essere figlio illegittimo solo nel corso dell'interrogatorio davanti al gip in cui si è strenuamente difeso, respingendo ogni accusa. Le conversazioni di Ester non devono aver messo sull'avviso il figlio Massimo Giuseppe al quale la domenica successiva era stato prelevato il Dna con l'espediente dell'alcoltest.

Lunedì il fermo, in cantiere, a Seriate, dove era andato a lavorare come tutti i giorni, tant'è vero che il gip non ha convalidato il fermo per pericolo di fuga, anche se l'ha tenuto in carcere. La settimana prossima i carabinieri del Ris cominceranno i loro rilievi sul materiale sequestrato a Bossetti: inizieranno dai suoi veicoli, un autocarro e un'automobile, perchè più difficilmente modificabili rispetto ad altri oggetti acquisiti nell'ambito: indumenti, arnesi da lavoro e altro materiale, tra cui i computer.

Questo in vista di un processo, forse con il giudizio immediato, che secondo il procuratore di Bergamo, Francesco Dettori, «si può tranquillamente fare», anche se fosse disposta una nuova comparazione del Dna sul materiale organico prelevato dai vestiti di Yara: ne esiste altro a disposizione, anche se meno puro rispetto a quello da cui fu ricavato quello dell'ex Ignoto 1. «La nostra è una certezza processuale basata su prove scientifiche praticamente prive di errore - ha spiegato il magistrato -. Questa prova è stata stabilita in un contesto oggettivo molto ben specifico. Non si possono fare correlazioni con altri casi come quello di via Poma, sono casi diversi».

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