Ventotene, documenti sequestrati
Grida di dolore alla camera ardente

La disperazione del nonno di una delle ragazze (foto Barsoum - Toiati)
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Mercoledì 21 Aprile 2010, 11:05 - Ultimo aggiornamento: 9 Febbraio, 23:20

ROMA (21 aprile) - Commozione, abbracci e un lungo applauso hanno accolto, davanti alla chiesa di Sant'Anna a Morena, Francesca Colonnello e Sara Panuccio, uccise dal crollo di un costone sulla spiaggia di Cala Rossano. Nella chiesa durante la camera ardente le grida di dolore dei familiari delle vittime. Venerdì i funerali in forma privata. I genitori delle vittime hanno chiesto ai politici di non essere presenti. Sulla tragedia di Ventotene è stata aperta un'indagine per duplice omicidio colposo e lesioni aggravate, mentre la spiaggia è sotto sequestro, ma non ci sono ancora indagati. Sequestrati documenti in comune, mentre i tecnici hanno avviato sopralluoghi sull'isola per individuare altre pareti pericolanti. Eseguita l'autopsia sui corpi delle due giovani vittime: per Francesca colpo fatale in testa, Sara schiacciata dalla terra, forse sopravvissuta pochi minuti.

Grida di dolore alla camera ardente. Le due bare bianche di Francesca e Sara sono state accolte da un breve applauso delle centinaia di amici. Una parente è stata colta da malore e soccorsa dal 118 ma è poi tornata in chiesa. Dentro il grido disperata di una delle mamme delle vittime. All'esterno della chiesa tre ambulanze e due mezzi delle forze dell'ordine. Distribuite coperte per affrontare la veglia, che andrà avanti per tutta la notte. La camera ardente resterà aperta notte e giorno fino ai funerali. Una ragazza più giovane, forse la sorella di Sara, resta a lungo in ginocchio, come una statua, abbracciata al feretro. Qualcuno, pietosamente, le porta un cuscino da mettere tra la guancia e il legno. Uno dopo l'altro i compagni di classe, gli amici, si avvicinano, pregano o restano in silenzio, poi si allontanano. Ad accogliere le bare bianche anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e l'assessore comunale alla Scuola, Laura Marsilio.

«Era bella, quanto era bella» sussurra incessantemente la mamma di Sara. «È un dolore, un terribile dolore», dice la mamma di Sara e invitata da alcuni parenti ad allontanarsi un momento ha più volte urlato il suo dissenso. Dolore silenzioso per la famiglia di Francesca nelle prime file della chiesa continua a guardare nel vuoto.

Il papà di Francesca era un volontario della Crose Rossa Italiana. A spiegarlo uno dei volontari presenti in chiesa. «Domenica scorsa ha portato la figlia a fare delle prove con la Croce rossa. Ci siamo divertiti: Francesca ha sostituito il manichino che noi usiamo per fare le esercitazioni e poi, solo qualche settimana fa, per Pasqua, abbiamo fatto una piccola festa per scambiarci delle uova di cioccolato».

Venerdì i funerali alle 11.00, in forma privata all'interno della stessa chiesa. Sara Pannuccio sarà seppellita nel cimitero di Ciampino: la giunta municipale ha dato il suo benestare, atto necessario visto che Morena che è comune di Roma. Venerdì Alemanno una giornata di lutto cittadino.

Le famiglie delle vittime: no politici ai funerali. «Le famiglie di Sara e Francesca hanno deciso che i funerali di venerdì prossimo si svolgeranno in forma privata, lontano da politici e giornalisti. Saranno presenti solo i familiari e gli amici - ha detto il viceparroco della chiesa di Sant'Anna - Chiunque vorrà dare loro l'ultimo saluto potrà comunque visitare la camera ardente». «Una decisione da rispettare» ha commentato il sindaco di Ventotene

Giuseppe Assenso.

I risultati dell'autopsia. Una lesione alla testa tecnicamente «incompatibile» con la possibilità di sopravvivenza. Così il medico legale Filippo Milano descrive l'esito dell'esame esterno effettuato questo pomeriggio, all'obitorio di Formia, sul corpo di Francesca Colonnello. La lesione profonda alla testa non le ha lasciato scampo e una ricognizione esterna del cadavere è stata sufficiente per stabilire le cause della morte. L'amica, Sara Panuccio, è riuscita invece a sopravvivere per alcuni istanti, «forse qualche minuto» spiega il dottor Milano. Sul corpo di Sara è stata effettuata l'autopsia che indica «una sindrome da schiacciamento dovuta al peso della terra - riferisce il medico legale - al livello del torace e dell'addome, compatibile con una brevissima sopravvivenza così come ricostruito ieri nella dinamica dell'incidente».

Molti abitanti di Ventotene denunciano che le due ragazze siano state soccorse dopo 25 minuti. Quanto al crollo addossano la colpa ai lavori effettuati recentemente sulle strade.

Inchiesta per duplice omicidio, ma nessun indagato. Un'inchiesta è stata aperta per duplice omicidio colposo e lesioni aggravate, mentre la spiaggia è sotto sequestro, ma non ci sono ancora indagati. «Ci sono indagini a 360 gradi - spiega il procuratore aggiunto di Latina Nunzia D'Elia - finalizzate a verificare la consistenza geologica della roccia ed eventuali piccole avvisaglie avvenute in passato che avrebbero potuto mettere in guardia».

Sulla posizione del sindaco di Ventotene Giuseppe Assenso il procuratore precisa: «Alla luce delle notizie attualmente acquisite non abbiamo ritenuto di doverlo indagare. Ma l'indagine è appena iniziata. C'è una delega ai carabinieri per le prime verifiche di carattere amministrativo. Al di là della tragedia occorre acquisire atti in Comune e procedere a un accertamento sulla legislatura della materia, che riguarda anche la Regione».

Il sequestro dei documenti. I carabinieri della stazione di Ventotene hanno sequestrato negli uffici del comune alcuni documenti relativi allo stato delle coste e delle pareti rocciose dell'isola. Tra i documenti sequestrati anche alcune carte redatte dall'Autorità dei bacini regionali del Lazio, in particolare cartine dell'isola relative alle aree sottoposte a tutela per dissesto idrogeologico.

Il sindaco: era l'unica zona non a rischio. «Tutta l'isola è a rischio tranne il tratto che va da Cala Rossano, luogo della terribile tragedia di ieri, fino a Punta Eolo - dice il sindaco Assenso - Quelle cartine sequestrate dimostrano come tutta l'isola è a rischio meno il tratto che va da Cala Rossano fino a Punta Eolo. Quindi è assurdo che la tragedia sia capitata proprio lì».

Sopralluogo tecnici della Regione. I tecnici della Regione Lazio sono arrivati poco dopo mezzogiorno sull'isola di Ventotene per una riunione con il sindaco Assenso, due dirigenti della Regione Lazio e funzionari del genio civile di Latina. Sono anche arrivati quattro dipendenti della ditta “Dolomiti Rocce”, che con i tecnici della Regione valuteranno eventuali aree pericolose e, nel caso, abbatteranno le parti pericolanti. «Al momento - ha detto Renata Polverini - c'è lo stato di calamità. I dirigenti della Regione stanno valutando eventuali interventi da fare con somma urgenza». Domani riunione tra i tecnici della Regione Lazio e del Ministero dell'Ambiente.

Dopo la tragedia al via i lavori anti-frana. Domani partiranno i lavori al Marillo di Calanave, una zona dove un anno fa si verificò una frana, e all'uscita del Grottone, dove la frana avvenne un mese fa. Lo ha annunciato il sindaco Assenso. «Al termine del sopralluogo di tutte le aree - ha spiegato il sindaco - i tecnici faranno un cronoprogramma, dando la priorità ai lavori più urgenti e poi lo comunicheranno alla Polverini. Per quanto riguarda Calanave, è stata trasformata un'urgenza, che io chiedevo da più di un anno, in somma urgenza, in modo tale che già da domani siamo in grado di far partire i lavori». L'orientamento dei tecnici è quello «di demolire un po' di più, piuttosto che proibire aree dell'isola», perchè, ha aggiunto il sindaco, «demolire significa togliere del tutto il pericolo».

A Ventotene da oggi lutto cittadino di tre giorni; le tante bandiere davanti al Comune sono a mezz'asta. Per domenica è stata programmata una messa in suffragio delle vittime, al termine della quale tutta la cittadinanza, in una sorta di processione, andrà sul luogo della tragedia per deporre una corona insieme al sindaco. Annualmente verrà organizzata un'iniziativa per ricordare Sara e Francesca.

Sono tornati a scuola gli alunni della III A e della III E della scuola Anna Magnani di Morena. «Vogliono elaborare insieme il lutto» ha detto il preside Riccardo Brugner. In questo percorso saranno aiutati da alcuni psicologi che fin da ieri li stanno supportando. «Questa mattina non abbiamo fatto lezione, eravamo ancora tutti sconvolti e giravamo ancora terrorizzati per i corridoi senza riuscire a dimenticare quello che è successo ieri», ha spiegato una ragazza della III E all'uscita della scuola. «Eravamo sotto un costone - ha detto un'amica di Sara e Francesca ricordando la tragedia di ieri - alcuni si sono salvati per un pelo. Abbiamo iniziato a piangere e a scavare con le mani, poi molti sono scappati ovunque. Dopo il crollo ci hanno poi riportato tutti in albergo».

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