Gestione dei fondi Sprar a Terni e Narni
assolte le dirigenti dei due Comuni

Gestione dei fondi Sprar a Terni e Narni assolte le dirigenti dei due Comuni
di Corso Viola di Campalto
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Giovedì 28 Gennaio 2021, 10:06 - Ultimo aggiornamento: 12:51

TERNI Sono state prosciolte ieri mattina dal gup del tribunale di Terni Barbara Di Giovannantonio, Lorella Sepi, dirigente al Comune di Narni, e l’ex dirigente del Comune di Terni Danila Virili, che erano state rinviate a giudizio con l’accusa di falso ideologico. Il loro proscioglimento è stato richiesto durante il dibattimento anche dal pm Matthias Viggiano. 
Le indagini hanno riguardato la gestione dei fondi Sprar (i centri per richiedenti asilo) di Terni e Narni, con la procura che aveva chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio dei due dirigenti preposti, ieri si è svolto il giudizio abbreviato. Per l’accusa erano state gonfiate le rendicontazioni finali con centinaia di ore di lavoro che, sempre per la magistratura ternana, non sarebbero state effettivamente svolte. Sotto la lente dei magistrati erano finiti numerosi documenti che si riferivano alla gestione dei servizi di accoglienza rivolti a rifugiati e richiedenti asilo nel triennio 2014-16. Al centro delle indagini coordinate dal sostituto procuratore Raffaele Iannella, come detto,le ore di lavoro degli impiegati comunali rendicontate dai due Comuni, capofila degli altri enti locali coinvolti, come forma di cofinanziamento del progetto stesso. Tra il 2014 ed il 2016, solo per Narni, il valore annuo è stato di oltre 7 mila ore divise tra 13 dipendenti. I documenti parlano solo per il 2014 di 1400 ore effettuate complessivamente, ma per la procura sarebbero state molto di meno quelle effettivamente lavorate dai dipendenti comunali e indicati nel progetto. 
L’indagine aveva preso impulso dagli esposti presentati nel corso degli anni dall’ex esponente della Lega, Emanuele Fiorini in qualità di consigliere regionale e comunale di Terni sulla gestione degli Sprar.

Prima ha puntato il dito contro il Comune di Narni, poi ha passato ai raggi x la documentazione relativa agli anni 2014, 2015 e 2016 del Comune di Terni. La dirigente del Comune di Narni era difesa dall’avvocato Manlio Morcella: «Confermo quanto già dichiarato in epoca non sospetta circa l’infondatezza delle accuse, siamo sempre stati convinti della condotta lecita della nostra assistita - ha detto Morcella - anche se eravamo sicuri che la sua posizione venisse archiviata, ma ricordo che la normativa lascia lunghi margini di discrezionalità sull’utilizzazione del personale e tutti questi parametri sono stati rispettati alla virgola, tanto che il ministero dell’Interno, che ha verificato tutte le rendicontazione del progetto Sprars, ha costatato sempre l’assoluta regolarità del percorso seguito dal Comune di Narni e quindi dalla dirigente Sepi, tanto da aver poi prorogato il servizio fino al giugno de 2020».

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