Smart working. Una nuova serie di Pesenti e Scansani

Smart working. Una nuova serie di Pesenti e Scansani
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Lunedì 1 Febbraio 2021, 11:00 - Ultimo aggiornamento: 8 Febbraio, 11:00

Tornano gli approfondimenti dedicati allo smart working curati da Giovanni Scansani e Luca Pesenti: a domani con il primo appuntamento!

Un po’ una moda, un po’ una necessità: parlare di smart working è diventato indispensabile. In attesa di una nuova normalità nelle attività di lavoro e nella nuova organizzazione delle stesse, si continua a parlare di smart working, anche se spesso ci si riduce a “fare” remote working, o house working. E non è detto che questo lavoro da remoto, o da casa, sia effettivamente “intelligente”. Molte intelligenze si stanno cimentando in questo periodo sulle rinnovate condizioni di lavoro, sulla necessità di adottare formule più flessibili, ma non solo come “arma” del welfare aziendale. Insomma, lo smart working non può ridursi – anche se un po’ lo è – a strumento del work life balance. Alle sue origini, e nelle intuizioni di chi lo ha teorizzato e praticato prima di altri, è un nuovo modo di lavorare, una nuova forma di flessibilità organizzativa, capace di garantire migliori performance aziendali. Un indicatore intelligente dello smart working continua a essere la produttività.

Alla fine del 2020 è stato Domenico De Masi a proporre una riflessione strutturata sul tema (editore Marsilio). Nella sinossi del volume si legge: “All’inizio del 2020 circa 570 mila italiani lavoravano in smart working (+20% rispetto al 2018), ma tra il 28 febbraio e il 31 agosto 2020, senza nessuna intenzione o preparazione, è stato realizzato in Italia il più grande esperimento organizzativo mai tentato nella storia del paese. Tutti insieme, milioni di lavoratori – impiegati, funzionari, manager, dirigenti e imprenditori – hanno improvvisamente smesso di lavorare in ufficio, come facevano da secoli, e hanno cominciato a lavorare da casa. Stessa cosa è accaduta nel resto del mondo, e più o meno nello stesso arco di tempo, a tre miliardi di colletti bianchi”.

Ma non è finita qui. Anzi. Il dibattito culturale e “filosofico” sullo smart working e sul suo destino è appena iniziato. Giovanni Scansani e Luca Pesenti, attenti osservatori dei cambiamenti in corso nel mondo del lavoro (dal welfare aziendale alla riorganizzazione dei processi di lavoro), stanno ultimando una loro riflessione sul tema. Come in altre occasioni abbiamo l’opportunità di offrire qualche ricca anticipazione di questo lavoro. Con due puntate alla settimana, per tutto il mese di febbraio, invitiamo i lettori di wewelfare.it a seguire queste anticipazioni. Le prime saranno guidate “al contrario” e si propongono di spiegare che cosa non è smart working. Otto puntate in tutto offerte da Giovanni Scansani, esperto di welfare aziendale e co-fondatore di Valore Welfare, e da Luca Pesenti, docente di Sistemi di Welfare Comparato e di Organizzazione e Capitale Umano all’Università Cattolica di Milano.

Marco Barbieri

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