Shoah, arrestato a Filadelfia ex guardiano di Auschwitz: partecipò allo sterminio degli ebrei anche a Birkenau

Shoah, arrestato a Filadelfia ex guardiano di Auschwitz: partecipò allo sterminio degli ebrei anche a Birkenau
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Mercoledì 18 Giugno 2014, 22:36 - Ultimo aggiornamento: 20 Giugno, 07:51
Ha vissuto quasi indisturbato negli Stati Uniti, per oltre 62 anni. Ora stato arrestato a Filadelfia dall'Fbi ed è forse l'ultimo criminale nazista rifugiatosi in terra statunitense dopo la Seconda Guerra Mondiale. Si tratta di un uomo di 89 anni, accusato di essere stato una guardia delle SS nei campi di sterminio di Auschwitz e di Buchenwald.



Si chiama Johann Breyer, è nato nella ex Cecoslovacchia e - scrive il New York Times - è la persona più anziana che le autorità statunitensi abbiano mai perseguito per i suoi legami col Terzo Reich. Autorità Usa che per decenni hanno dato la caccia ai nazisti scappati nel dopoguerra in America.



L'uomo arrestato si sarebbe unito alle Waffen SS all'età di 17 anni e sarebbe stato assegnato ai reparti di guardia nei più tristemente famosi campi di sterminio. È accusato di aver partecipato nel 1944 alla strage di centinaia di migliaia di ebrei ungheresi, cecoslovacchi e tedeschi, svolgendo servizio soprattutto nel campo di Birkenau, l'area di Auschwitz dove si trovavano le camere a gas. Breyer riuscì a immigrare negli Usa nel 1952, dove finora ha ha condotto una vita pressochè normale.



È stato arrestato nella sua casa di Filadelfia, in Pennsylvania, e rinchiuso in carcere. Portato in tuta da carcerato davanti a una corte federale, i giudici gli hanno notificato i crimini di cui è accusato, tra cui quello di aver favorito e contribuito alle atrocità dei nazisti. Dalla Germania, intanto, dove su di lui pendono ben 158 capi di accusa, le autorità tedesche hanno già chiesto a Washington la sua estradizione. In tribunale Breyer è apparso pallido, magro e con lo sguardo spaurito. I legali hanno spiegato che soffre in particolare di demenza senile. Ma vista la gravità delle accuse, i giudici hanno negato all'uomo la libertà su cauzione.



All'arresto di Breyer si è arrivati dopo anni di battaglie legali. Il Dipartimento di Stato infatti lo accusò per la prima volta di avere legami col regime nazista nei primi anni '90, e nel 1992 cercò di espellerlo in Germania. Ma i suoi legali riuscirono a far valere il fatto che Breyer sia anche cittadino statunitense, visto che questa era la nazionalità di sua madre. Per questo gli fu permesso di restare indisturbato negli Usa. E a chi gli chiedeva conto del suo passato, Breyer ha sempre risposto come quasi tutti gli ex criminali nazisti: tutte le azioni da lui compiute mentre era in servizio nelle SS furono «involontarie» e frutto della mera esecuzione di ordini.




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