Scomparsi al quinto gol del Portogallo
i commentatori della tv nord coreana

Un'immagine di Portogallo-N.Corea 7-0
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Martedì 22 Giugno 2010, 13:01 - Ultimo aggiornamento: 23 Giugno, 13:50
ROMA (22 giugno) - Anche Fort Pyongyang caduto cedendo alle lusinghe del calcio, e il comunismo per un’ora divenuto consumismo di immagini. Raccontano le storie che il “Caro Leader”, come viene chiamato con affetto obbligatorio il Kim Jong Il, il dittatore che porta con sé lo spirito delle montagne Baekdu dove narrano che sia nato nel 1942, ma non è vero perché è nato l’anno prima nell’allora Unione Sovietica, il “Caro Leader” dicevamo abbia voluto in qualche modo ricambiare quell’affetto. Ed abbia così ordinato la teletrasmissione in diretta della partita fra il Portogallo e la Corea del Nord.



La metropolitana e gli autobus funzionavano perfettamente, raccontano le agenzie di stampa, ma erano vuote. Perfino alcune industrie avevano studiato orari di lavoro che consentissero agli operai di seguire i Collima, i cavalli alati come vengono chiamati i giocatori coreani. Più disponibili di Marchionne.



Avevano anche un telecronista e un commentatore, un esperto: il Bagni locale, senza la cantilena del nostro eroe che ronza più di una vuvuzela, era un professore di educazione fisica. I due forse si era preparati anche un “gooooooooooooooooooooooooool” in nordcoreano, ma non hanno potuto né urlarlo né ulularle. Perché i Collima non hanno segnato mai (hanno il problema del gol come l’Italia di Lippi e del resto il loro bomber dedicato viene chiamato il “Rooney d’Asia” e sta come Wayne: di traverso) ed anzi di gol ne hanno presi sette contro l’esagerato e Portogallo che in una botta sola ha voluto smentire la fama di grande possesso di palla e scarsa finalizzazione come dicono quelli che parlano bene in linguaggio pallonaro.



Al quinto gol telecronista e professore sono scomparsi di scena: l’audio erano le vuvuzelas ed i telespettatori nordcoreani hanno avuto la fortuna di poter seguire il resto del match facendo a meno del commento. La favola era finita: del resto i cavalli alati esistono solo nelle favole, nella mitologia e qualche volta negli ippodromi. E ci è messo anche Cristiano Maramaldo. Ol biù bel figo del bigonzo come viene giudicato ora che Beckham è in doppiopetto.

E il “Caro Leader”? Appassionato di calcio, si consolerà guardando il seguito del mondiale in tv, sognando il Brasile o l’Argentina: lui ha la parabola e la tv satellitare. Forse ha anche l’iPad.
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