Rete Welfare Alto Adige Südtirol raddoppia e cresce il bisogno di tutele e salute

Rete Welfare Alto Adige Südtirol raddoppia e cresce il bisogno di tutele e salute
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Giovedì 18 Febbraio 2021, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 16:00

Rete Welfare Alto Adige Südtirol: si allarga il paniere di realtà che vi fanno parte e cambiano le tendenze welfare: dopo la pandemia meno svago più tutele e salute

A tre anni dalla sua fondazione, Rete Welfare Alto Adige Südtirol coinvolge 23 imprese associate a Assoimprenditori, con 5.500 dipendenti (più che raddoppiati dal 2017, quando erano 2.700). Alla Rete Welfare Trentino, messa in piedi da Confindustria, aderiscono realtà afferenti a settori diversi: 18 aziende in tutto, per un totale di 4.500 dipendenti coinvolti. Se nel 2018 le aziende altoatesine mettevano a disposizione 1,1 milioni di euro, oggi, a seguito di un graduale aumento, si sfiora il tetto dei 2 milioni (1,93 nel 2020). Ma di pari passo, i buoni vengono utilizzati con più frequenza dai lavoratori: 600 mila euro al momento del lancio della piattaforma (gestita da Willis Towers Watson), oltre 1,2 milioni spesi nel 2020. Se prima della pandemia le prestazioni erogate lasciavano spazio al tempo libero, i dati dei benefit richiesti dai dipendenti nel 2020 testimoniano la metamorfosi del welfare aziendale ai tempi del Covid.

Come riportato nell’articolo di Margherita Montanari apparso sul Corriere del Trentino, i dati, infatti, parlano di un consumo prevalente dei benefit nell’area dei buoni spesa (68%), e un restante 30% ripartito tra fondo pensione (11%), rimborsi (17%) e ricreazione (4%). Nell’anno che precedeva la pandemia, invece, l’area ricreazione arrivava al 6%, mentre i rimborsi (che includevano salute, educazione, mobilità e assistenza) sfioravano il 17% del totale. Il trend tracciato da Assoimprenditori Alto Adige è speculare. Nel 2020, hanno avuto maggior successo i buoni spesa (a giugno riguardavano circa il 70% delle prestazioni erogate), i fondi pensione e le scelte di rimborso (oltre 200 mila euro). Diverso l’andamento dei benefit legati ai viaggi alla cultura e al benessere. Dopo un sostanziale stallo dovuto alla pandemia e al prolungato lockdown, sono lentamente ripartiti nella parentesi estiva: tra attività ricreative e spese extra sono stati spesi 600.000 euro in Trentino-Alto Adige. Al di fuori dell’architettura della rete di welfare, una serie di misure sono andate a integrare l’erogazione di benefit nell’emergenza. Coperture assicurative polizze sanitarie finalizzate a tutelare i lavoratori in caso di contagio da Covid, iniziative di sostegno al reddito, iniziative di solidarietà all’interno delle stesse aziende, come le banche ore solidali.

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