Rai, sciopero e presidi in tutta Italia: dirette saltate e palinsesto in tilt

Rai, sciopero e presidi in tutta Italia: dirette saltate e palinsesto in tilt
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Mercoledì 11 Giugno 2014, 21:47 - Ultimo aggiornamento: 12 Giugno, 12:24

Proteste e presidi davanti a tutte le sedi regionali e soprattutto palinsesti in tilt, con lo stop delle dirette e tg in onda in versione ridotta solo per le edizioni principali.

I sindacati esultano per la riuscita dello sciopero, nonostante il fronte si sia spaccato, perdendo Cisl e Usigrai, nelle ultime settimane di polemiche dopo la decisione del governo di tagliare 150 milioni. Cgil, Uil e le altre sigle minori parlano di «adesione altissima», con una media del 75% e punte del 90%. «È stato un successo», ha affermato il segretario Uil, Luigi Angeletti. La spending review del Governo - ha aggiunto il segretario Cgil Susanna Camusso - «è una scelta sbagliata dal punto di vista della sottrazione di risorse», bocciando anche «la progressiva privatizzazione di un'azienda pubblica» che inizia con la quotazione di Rai Way, la società che detiene le torri.

Una tesi respinta dal sottosegretario con delega alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, che, a margine dell'assemblea di Confindustria RadioTv, ha risposto senza mezzi termini a una giornalista Rai che gli chiedeva un giudizio sul fatto che i lavoratori della tv pubblica avevano vissuto le scelte del governo come decisioni prese dall'alto. «Io ho sentito milioni di lavoratori che sono molto contenti per la boccata d'ossigeno degli 80 euro - ha replicato - e sono meravigliati della reazione di un mondo in qualche modo protetto come la Rai che non si rende conto di quello che vuol dire questo per tanta parte del Paese».

Il sottosegretario ha quindi ribadito che il governo va avanti sulla strada «del rinnovo della convenzione e della riforma del canone» con l'obiettivo di coinvolgere il maggior numero di soggetti possibili in una consultazione pubblica da avviare in tempi brevi. Parole dure sulla linea del governo sono arrivate dal consigliere Rai, Antonio Verro. «Il mio sospetto - ha sostenuto durante l'audizione del cda in Commissione di Vigilanza - è che che possa essere un surrettizio preludio alla privatizzazione dell'azienda, cui mi opporrò al massimo».

«Non ho alcuna indicazione su una privatizzazione della Rai», ha replicato il presidente Anna Maria Tarantola, secondo cui «la vendita di una quota di Rai Way» dovrebbe consentire di mettere in sicurezza i conti nel breve termine. Tarantola, in qualità di ex capo della Vigilanza di Bankitalia, è tra le 62 persone che hanno ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini nell'inchiesta della procura di Trani che ha coinvolto i vertici di diverse banche.

«Mi sembra che la vicenda non riguardi scelte individuali e ovviamente non ha alcuna ricaduta sul suo ruolo», ha affermato il sottosegretario Giacomelli. Domani Tarantola dovrebbe essere chiamata a pronunciarsi in consiglio di amministrazione Rai sul possibile ricorso contro il taglio deciso dal governo: all'ordine del giorno c'è infatti la presentazione del parere del professor Enzo Cheli chiesto dai vertici aziendali sulla legittimità o meno della norma contenuta nel decreto Irpef.

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