Ragazzi israeliani uccisi, sul web una telefonata dei rapiti alla polizia

Ragazzi israeliani uccisi, sul web una telefonata dei rapiti alla polizia
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Martedì 1 Luglio 2014, 18:08 - Ultimo aggiornamento: 18:09
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu far alle 20.30 una dichiarazione alla stampa prima del Gabinetto di sicurezza previsto per questa sera. Lo ha reso noto il suo ufficio.

Intanto le autorità israeliane hanno diffuso la registrazione della telefonata alla polizia di uno dei ragazzi israeliani rapiti in Cisgiordania il 13 giugno ed ritrovati uccisi 18 giorni dopo. «Sono stato rapito», si sente dire nella registrazione da Gilad Shaar, che aveva 16 anni. E poi subito dopo un uomo, che parla in ebraico con un accento arabo, aggiunge «giù la testa, giù la testa, alza le mani». E poi urla e colpi di armi da fuoco.



Stando a quanto emerso dopo il ritrovamento dei corpi dei ragazzi, la polizia non si sarebbe messa in azione subito dopo aver ricevuto la telefonata, che il centralinista in un primo momento aveva ritenuto essere un scherzo. Secondo quanto riporta Channel 2, vi sarebbe anche una seconda parte della telefonata, in cui si sentono le voci di due persone che parlano in arabo, ma è sotto segreto istruttorio.



I funerali. «Riposa in pace, figlio mio. Sentiremo sempre la tua voce nei nostri cuori». Così, visibilmente emozionata, Rachel Fraenkel ha salutato il figlio Naftali durante la cerimonia che ha preceduto il funerale. La donna - che ha parlato anche all'Onu per la liberazione dei tre - ha poi ringraziato i soldati: «avete promesso che li avreste trovati e portati a casa. Lo avete fatto».



Analoghe cerimonie si sono svolte oltre che a Nof Ayalon da dove proveniva Naftali Fraenkel, anche a Elad, luogo d'origine di Eyal Yifrach e a Talmon per Gilad Shaar. «Stiamo piangendo - ha detto Uri Yifrach - ma le nostre lacrime sono di forza e amore». Agli assassini del figlio ha poi detto: «Voi siete dei malfattori, la nazione di Israele ha promesso che il vostro giorno arriverà. Non molleremo... Siamo qui e non potete cambiare questo. Siamo una nazione forte». Ofir Shaer, padre di Gilad, ha sottolineato la forza e il coraggio del figlio. Ad ognuna delle tre cerimonie ha partecipato un ministro israeliano Moshè Yaalon, Yair Lapid e Shai Piron.



Giorgio Napolitano. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato al Presidente dello Stato di Israele, Reuven Rivlin il seguente messaggio: «Ho accolto con profondo sgomento la notizia dell'uccisione di Eyal Ifrah, Gilad Shaar e Naftali Frenkel sottratti alla loro giovinezza ed ai loro familiari e compagni di studio da mano assassina e vile. In questa tristissima circostanza, l'Italia si stringe all'amico popolo israeliano colpito ancora una volta da nemici della pace, portatori di distruzione e disprezzo per la vita umana». «Con questi sentimenti desidero esprimerle, a nome mio personale e di tutto il popolo italiano, il più sentito cordoglio che la prego di trasmettere anche alle famiglie colpite, unitamente all'auspicio che non si interrompano gli sforzi di dialogo per la pace».




La comunità ebraica di Roma. «Abbiamo deciso di fermarci e di riflettere su quello che è accaduto. Dopo i venti di pace negli ultimi tempi episodi come questo ci fanno pensare che abbiamo bisogno di atti concreti. Viviamo in un mondo in cui è bene rimettere al centro alcuni valori e questo vale per il sangue che scorre in Medio Oriente come quello che scorre anche talvolta sulle coste italiane». È quanto ha dichiarato il rabbino capo di Roma Riccardo di Segni che ora sta conducendo la funzione religiosa al Tempio Maggiore di Roma per i tre ragazzi israeliani uccisi. La preghiera nel cuore della Capitale si svolge in concomitanza con i funerali dei tre giovani in Israele.
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