Pornostar recuperata nel lago di Garda, l'avvocato: «E' Federica, si tratta di omicidio»

Pornostar recuperata nel lago di Garda, l'avvocato: «E' Federica, si tratta di omicidio»
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Mercoledì 18 Giugno 2014, 18:11 - Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 23:38

Al di l dell'accertamento di natura biologica e dell'approfondimento in ambito genetico, per la conoscenza che ho della persona, salvo che non sia una sosia, per me è più che verosimile che sia Federica Giacomini».

L'ha detto poco fa l'avvocato Paolo Mele, legale della famiglia, dopo essere uscito dall'Istituto di medicina Legale di Padova. «Quello che mi interessava nel venire qui oggi - ha proseguito Mele - non era tanto la procedura autoptica, ma intanto se dentro quel sacco ci fosse un corpo umano, se questo corpo era di sesso femminile, come nel caso di specie lo è, e soprattutto se poteva verosimilmente essere Federica Giacomini. Purtroppo queste mie tre attese sono state soddisfatte».

«Ora vado dai genitori - ha continuato il legale - per condividere questo momento. L'importante è riuscire a trovare un posto finalmente dove collocare questa loro unica figlia, e dar loro la possibilità di avere ristoro attraverso la preghiera. Poi il processo si vedrà, le responsabilità si vedranno, sulle cause della morte ovviamente non posso dire nulla visto che è un aspetto legato al segreto istruttorio - ha concluso - di cui dirà in seguito la Procura».

Il legale poi chiarisce: «Ci sono circostanze che sicuramente fanno presumere che si possa trattare di una morte violenta». Secondo il legale «nessuno può suicidarsi, legandosi da solo, coprendosi come una mummia, mettendosi in una bara e poi buttandosi in acqua. Ci sono circostanze che sicuramente fanno presumere che si possa trattare di una morte violenta. Il mio convincimento è che qualcuno, e per me si tratta di Mossoni, deve rispondere di questa colpa gravissima. Tra l'altro per lui non sarebbe neppure la prima volta». L'avvocato ha poi confermato che la procura della Repubblica di Vicenza ha aperto un fascicolo che vede Mossoni indagato per il reato di omicidio volontario: «Il fascicolo si è trasformato da scomparsa a omicidio, poi vedremo l'evoluzione», ha concluso.

Chi ha gettato nel lago di Garda l'involucro con il corpo di Federica Giacomini, l'ex attrice hard (Ginevra Hollander, il nome d'arte), scomparsa da Vicenza lo scorso febbraio, lo ha fatto con l'aiuto inconsapevole di un barcaiolo di Castelletto di Brenzone. Lo ha accertato la polizia di Vicenza che indaga sulla vicenda. Il barcaiolo ha riferito agli investigatori di essere stato contattato tra fine gennaio e inizio febbraio da un uomo che si è spacciato per biologo, il quale ha preso in affitto l'imbarcazione (con relativo conducente) con la scusa di dover effettuare degli esperimenti.

La bara di plastica, ha raccontato il barcaiolo, aveva in effetti alcuni congegni (pulsanti e antenne) che potevano far credere che si trattasse di una strumentazione funzionante. Il finto biologo ha chiesto di essere accompagnato in un punto ben preciso del lago, particolarmente profondo. Poi i due hanno gettato in acqua l'involucro. La mobile di Vicenza ha accertato che Franco Mossoni, l'ex compagno della donna sospettato dell'omicidio, era stato visto diverse volte a Castelletto nei giorni della scomparsa di Federica, con camuffamenti vari: una volta con una parrucca, in un'altra occasione con una barba posticcia.

Il sospetto è che il sedile anteriore della Fiat Punto dell'uomo, recuperata più tardi dagli investigatori, sia stato tolto (e sostituito con una sdraio) non tanto per occultare le tracce del delitto quanto per trasportare la bara di plastica.

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