L'obiettivo di progettare e costruire un robot da zero può essere un problema estremamente complesso, ma con Poommarobot sono state ridotte le difficoltà sulla concretizzazione hardware attraverso l'impiego di due elementi essenziali: un cellulare utilizzato come strato di elaborazione superiore e un microcontrollore come sottostante strato di calcolo. Un progetto che può essere applicato anche alla cucina.
L'utilizzo di un microcontrollore (come interfaccia ai servomotori e il resto dei sensori), ha consentito di risolvere molte complessità elettroniche. La scelta di installazione della piattaforma su un telefono mobile di ultima generazione ha portato ad una serie di vantaggi significativi. In primo luogo, il sistema potrebbe avere una grande connettività e un insieme significativo di sensori già pre-confezionati in modo compatto, a basso consumo energetico e ad un costo accessibile.
La possibilità di trapianto (quasi "al volo") di uno smartphone, dà a questa architettura un alto grado di scalabilità. Dato il ritmo del mercato mobile, non è difficile prevedere per questo sistema un futuro molto attraente in termini di espandibilità.