Pier Silvio Berlusconi: tifo Renzi, servono subito riforme

Pier Silvio Berlusconi
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Mercoledì 2 Luglio 2014, 10:17 - Ultimo aggiornamento: 14:07

La crisi che stiamo vivendo troppo lunga. Non c' pi un minuto da perdere: come italiano e come imprenditore tifo per le riforme subito e per la fretta del governo. Renzi ha una chance unica e una grandissima responsabilità». Endorsement, a sorpresa, di Pier Silvio Berlusconi per il premier, «il più bravo comunicatore dopo mio padre».


«Tifo per Renzi» «Avete visto, per la prima volta ho usato le slide, dopo che lo ha fatto Renzi», scherza poi chiacchierando con i giornalisti nello studio 11 di Cologno Monzese per la presentazione dei nuovi palinsesti. Poi riprende il filo del discorso: «Avevo messo in conto di suscitare sorpresa. Ma in un Paese che ha bisogno di riforme io tifo per Renzi, e chi non lo farebbe con chi ha preso il 40%?». Parla ancora da imprenditore: «Abbiamo bisogno innanzitutto di stabilità e in secondo luogo di riforme che facciano ripartire l'economia: tifo per un governo che le faccia in fretta».

Messaggio a Sky: niente accordi sulla Champions Il secondo messaggio importante del giorno è per la rivale Sky: «Oggi la strategia di Mediaset prevede l'esclusiva assoluta sulla Champions League. Poi mai dire mai: dipende da come va il mercato, dalle offerte che possono arrivare». Pier Silvio Berlusconi esclude, almeno per il momento, che la Coppa dei Campioni possa entrare in uno scambio con Sky. Piuttosto, spiega, la società stima di guadagnare «centinaia, centinaia, centinaia di migliaia di abbonati» proprio puntando sulla Champions come contenuto esclusivo da sfruttare su tutte le piattaforme, «digitale terrestre e Internet sicuramente. Il satellite? È una possibilità che abbiamo». Il vicepresidente di Mediaset si dice comunque «soddisfatto» dell'esito della partita sui diritti contro «un gigante abituato a dominare», sottolinea senza citare Sky.

Soddisfazione Dopo il colpaccio sulla Champions, fronte su cui «ci siamo trovati a dover competere», Mediaset ha «subito un attacco diretto sul digitale terrestre» da parte della tv di Murdoch. «Le regole dicevano che i pacchetti A e B non si potevano acquistare insieme. Noi abbiamo fatto un'offerta massima accompagnata da altre solo difensive». Dalla battaglia sulla serie A «Premium esce più forte di prima, con la Champions in esclusiva dal 2015 e le partite delle otto squadre più forti del campionato, che coprono il 90% dei tifosi, nel periodo 2015-2018». Certo, la prossima sarà «una stagione ottima per l'offerta free, con la Champions e l'Europa League, più complicata per Premium, ma dalla stagione successiva ci rifaremo». Già costretta ad affrontare tagli da 620 milioni negli ultimi due anni, legati all'efficientamento dei costi, Mediaset punta ora a «coprire e se possibile superare» i costi dei diritti del calcio «mixando la conquista di nuovi abbonati e l'aumento dei prezzi degli abbonamenti. È una sfida coraggiosa - sottolinea - ma le stime ci dicono che si può fare».

«Giustizia, lavoro, tasse» Definisce «indispensabile» intervenire su «giustizia, lavoro, tasse». Poi però «è importante vedere come sono le riforme, perché vanno fatte bene, e con chi si fanno», sottolinea con un sorriso, alludendo evidentemente alla tenuta dell'asse tra il Pd e Forza Italia. «Anche in famiglia la pensano così su Renzi?», gli viene chiesto. E lui: «Penso che mio padre abbia tutto l'interesse per cambiare in meglio il paese, per esperienza e senso di responsabilità». Renzi, insiste il figlio dell'ex premier incalzato dai cronisti, «è il più bravo comunicatore dopo mio padre. La fiducia se la merita, ha fatto un gran lavoro. Speriamo ce la faccia: la cosa peggiore è deludere le promesse». Qualcuno prova anche a pungolarlo su un suo possibile ingresso in politica: «Mai dire mai», risponde con una battuta. Poi fa un passo indietro: «Per fare politica bisogna studiare, essere preparati, non basta il nome. E poi sarebbe da pazzi scendere in campo quando c'è già il più forte di tutti… Non vedo grande concorrenza in giro: se non succede qualcosa, Renzi vince per vent'anni».

Nessuna trattativa con Floris «Ribadisco la mia stima per Floris, che è un ottimo professionista, e ritengo Ballarò un buon programma di approfondimento politico. Ma non c'è mai stata una trattativa concreta tra noi e Floris», ha sottolineato tra le altre cose Pier Silvio Berlusconi sulle voci di un'offerta di Mediaset per strappare il conduttore a Rai3. Definisce «fuori luogo» la battuta di Floris nell'intervista a Renzi sul presunto «regalo a Mediaset» fatto con la spending review imposta alla Rai, ma non entra nel merito del taglio da 150 milioni imposto dal governo a Viale Mazzini: «Lungi da me farmi gli affari della Rai. Sapete però che momento stiamo vivendo, negli ultimi due anni a Mediaset abbiamo tagliato 620 milioni: mi sembra che fare efficienza sia doveroso. Ma non mi esprimo su questioni come il canone o una o più reti senza pubblicità, ho sempre sostenuto che il servizio pubblico debba esistere per motivi industriali e culturali, è importante per il Paese, per tenere alta l'asticella della competizione con tutte le altre aziende».

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