Perugia, troppo alcol: giovane donna muore in casa dopo due feste fuorilegge

Sul dramma di Fontivegge indaga la polizia
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Lunedì 12 Aprile 2021, 07:43

PERUGIA - Morire a 27 anni per colpa dell’alcol. Lasciare soli due bambini e un compagno al fondo di una notte di eccessi. Dopo aver partecipato a due feste, la seconda nella casa in cui il suo cuore ha smesso di battere senza che nessuno sia stato in grado di fare nulla. Probabilmente, ma le indagini sono ancora in corso per ricostruire nel dettaglio quanto accaduto, chiamando i soccorsi quando ormai per lei non c’era più nulla di fare. È il finale scioccante dell’ennesima follia a Fontivegge. Vittima una giovane sudamericana.
LA PRIMA FESTA
Feste negli appartamenti. Un classico per i sudamericani, soprattutto nei fine settimana, e per i residenti dei super condomini della zona intorno alla stazione. Una situazione che fino a un anno fa aveva come principale conseguenza quella di violente liti tra vicini di casa e pianerottolo per i rumori che erano in grado di andare avanti per ore. Dal momento in cui il Covid ha iniziato a sconvolgere le nostre vite, questo tipo di riunioni sono diventate fuorilegge. Proibite. Al momento si possono ricevere al massimo due persone più bambini sotto i quattordici anni o persone non autosufficienti, non certo la decina di persone trovate in un appartamento di via Mario Angeloni o le decine a Pasqua in un locale etnico sotto gli uffici della Regione al Broletto.
«Ore 21.15 di sabato, intervento dei carabinieri e polizia locale in un appartamento di via Mario Angeloni. Ennesima festa di sudamericani tra alcol e schiamazzi all’interno di un monolocale condominiale. Almeno una decina le persone, tutti non residenti tranne l’affittuaria della casa»: inizia così la testimonianza che Lorenzo Brunetti, residente e guardia giurata ma anche tra i più attivi a segnalare quanto accade nella zona, ha consegnato ai social e in particolare al gruppo “Progetto Fontivegge”. «Questo appartamento è già noto alle forze dell’ordine, segnalato più volte sempre per la stesse problematiche. Non sappiamo se siano stati sanzionati i presenti ma dopo l’intervento hanno continuato come se niente fosse, oltre la mezzanotte, quando un portiere della sicurezza One si è trovato costretto a richiedere nuovamente l’intervento dei carabinieri, questa volta purtroppo senza riscontro. Il gruppo dei non residenti si è allontanano dall’immobile a 00.44 e alcuni tra i presenti alla mia vista, hanno iniziato ad ingiuriarmi contro, colpevole di non farmi i fatti i miei con la giustificazione che anche in centro ci sono italiani che non rispettano le regole». Tra le persone uscite da quell’appartamento, c’è anche la 27enne.
IL SECONDO PARTY
«Era già parecchio ubriaca» racconta chi il giorno dopo, appreso del dramma, se la ricorda uscire assieme agli amici da quell’appartamento di via Mario Angeloni. C’è anche chi parla di possibili consumi di droga nel corso della festa, ma questo è un passaggio assolutamente da verificare con l’autopsia. Secondo le testimonianze raccolte dagli investigatori della squadra mobile, diretti da Gianluca Boiano e sul posto assieme al sostituto procuratore Paolo Abbritti e al medico legale Sergio Scalise Pantuso, il gruppo si sposta in un altro appartamento non molto distante e nelle immediate vicinanze di piazza Vittorio Veneto dove di fatto la festa ricomincia. La ragazza nel frattempo è stata lasciata sola dal marito, che ha portato a casa (non molto distante, i bambini).
Una notte di bagordi ed eccessi che trova il drammatico epilogo nella giornata di domenica: la richiesta di soccorso, l’arrivo delle ambulanze e della polizia alla stazione, ma per la giovane sudamericana non c’è nulla da fare. Come può una giovane badante aver perso la vita così? Domande cui necessariamente l’autopsia disposta dal magistrato nelle prossime ore dovrà dare qualche risposta. Di certo l’intervento dei carabinieri e della polizia locale nell’appartamento della prima festa permette a chi sta indagando su questa terribile morte (soprattutto per due bambini che prima erano al party a tutto alcol e che ora dovranno vivere senza la mamma) di sapere con certezza chi ha accompagnato la ragazza verso la morte.

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