«Materiale che in parte ha per protagonista lo stesso Granata e in alcuni casi suoi complici in esplicite attività sessuali con bambini - ha spiegato il capitano Andrea Senes, nel corso di una conferenza stampa a Nuoro - mentre parte potrebbe essere materiale scaricato da internet».
Il sospetto dei militari è che Granata fosse al centro di una rete di pedofilia con confini molto estesi: l'istruttore subacqueo, infatti, da oltre 20 anni usava recarsi all'estero: «Siamo di fronte a una gravissima attività di pedofilia - ha aggiunto il col. Vincenzo Bono del Comando Provinciale di Nuoro - L'indagine coinvolge diverse persone anche del territorio, ci saranno presto sviluppi investigativi».
Tutto ha inizio nel 2012 quando Granata subisce un furto nella sua abitazione dove gli viene prelevata una cassaforte contenente materiale prezioso per lui: dvd e filmati di vario genere. L'uomo sporge denuncia ai carabinieri che trovano la cassaforte qualche mese dopo. Ma all'interno trovano il materiale e così i carabinieri segnalano il fatto alla magistratura che apre un'inchiesta. Una perquisizione a casa di Granata, che sino ad allora era un insospettabile, fa capire la dimensione del reato. Il materiale è stato visionato per mesi dai militari di San Teodoro guidati dal luogotenente Fabiano Mulas. Ieri il gip della Procura di Cagliari ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare: ora l'istruttore dovrà rispondere di produzione e detenzione di materiale pornografico con minori.
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