Alla Sampdoria basta chiudere davanti al Genoa, però ha mollato e non onora con un risultato utile la scomparsa di Boskov: l’allenatore dell’unico scudetto, conquistato nel ’91, è ricordato dallo striscione “Più in alto delle nuvole, ciao Vujadin”.
Al Tardini ci sono 4mila tifosi doriani, in mattinata è stata festa gialloblucerchiata, in virtù del gemellaggio trentennale.
L’avvio è della Sampdoria e Bajza (alla terza presenza in A) para su Soriano. Alla prima occasione i crociati passano grazie al contropiede di Biabiany su angolo blucerchiato: il francese aggira Regini, serve Parolo che non arriva bene sulla palla e allora è Cassano a infilare con sicurezza.
La difesa di Mihajlovic conferma i problemi recenti, Cassano lancia Acquah e Fiorillo si oppone. Poi una doppia occasione vicino alla porta, sulla girata di Lucarelli è Krsticic a salvare sulla linea, poi il portiere addomestica il tapin di Amauri.
La Samp riemerge dopo la mezzora, Gabbiadini costringe in angolo il portiere slovacco e poi su punizione mancina coglie il palo. Nella prima frazione il tempo effettivo è basso e il possesso palla risulta favorevole agli emiliani.
Alla ripresa esce Amauri, non al meglio, per Schelotto, l’oriundo manca il raddoppio su cross di Molinaro, idem Biabiany in diagonale su errore di Gastaldello. Al 28’ sempre Ezequiel Schelotto coglie il palo ma in fuorigioco, poi è Krsticic a calciare alto. Gargano subentra bene e avvicina il 2-0. Lo trova il levriero e gourmet (recensore su tripadvisor), alla quarta occasione personale: devia il tiro di Molinaro, innescato allo scadere da Acquah. Intanto Cassano era uscito, naturalmente applaudito da entrambe le tifoserie. Non segnava da 5 gare, è a 12 reti e sempre più vicino al mondiale, dopo i 3 europei.