Papaleo-Scamarcio, la strana coppia di "Una piccola impresa meridionale": «Che bello essere traditi»

Papaleo-Scamarcio, la strana coppia di "Una piccola impresa meridionale": «Che bello essere traditi»
di Gloria Satta
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Giovedì 11 Luglio 2013, 12:23 - Ultimo aggiornamento: 22 Luglio, 14:44
ROMA - Nell’Italia cinematografica delle mille commedie, si fa avanti una strana coppia: quella composta da Rocco Papaleo e Riccardo Scamarcio che sbarcheranno nelle sale il 17 ottobre con il film Una piccola impresa meridionale. Rocco lo dirige, Riccardo è tra i protagonisti insieme con lo stesso regista, Barbora Bobulova e Sarah Ferbelbaum. La ricetta? Sud, mare, sole, risate.



E c’è un ruolo inusuale, o meglio inaspettato per Scamarcio, seduttore per eccellenza del nostro cinema e pronto a baciare Sharon Stone tra qualche giorno sul set nel nuovo film di Avati, Un ragazzo d’oro. Invece, in Una piccola impresa meridionale l’attore sarà un marito tradito dalla moglie e perciò messo alla berlina da tutto il paese.



LA SORPRESA

«Eh sì, non ho resistito alla tentazione di spiazzare tutti e affibbiare a Riccardo la parte del cornuto», sogghigna Papaleo. Che spiega l’origine del nuovo film: «Dopo il successo della mia opera prima Basilicata coast to Coast, che ha incassato benissimo, tutti mi chiedevano di tornare dietro la cinepresa», racconta l’attore-regista, «ma io mi sono ben guardato dalla tentazione di scrivere un sequel. Non avrebbe funzionato. Così ho pensato a un’altra storia».



Niente a che vedere però con la commedia omonima già portato in teatro con successo: il film, presentato a Riccione dove i distributori (in questo caso la Warner) hanno squadernato i titoli della nuova stagione a beneficio degli esercenti, «è tutta un’altra cosa».

Cosa? «Una commedia sensuale». Sensuale? «Sì, per via dei protagonisti», risponde Rocco, scherzando ma non troppo. L’unica cosa certa è che l’attore-regista ha ritrovato i coraggiosi produttori di Basilicata coast to coast Paglia e Cocuzza (gli stessi del film-fenomeno di Tornatore) ed è tornato alle atmosfere assolate del suo Sud.



Questa volta siamo nel Salento e l’epicentro della storia è un vecchio faro dismesso che domina un panorama mozzafiato. E a un certo momento fornisce rifugio a un pugno di personaggi sgangherati: un prete spretato perché ama troppo le donne (Papaleo), un marito tontolone e tradito (Scamarcio), una escort che ha deciso di andare in pensione (Bobulova), sua sorella (Ferbelbaum). Nel momento in cui questi coinquilini per forza decidono di ristrutturare il faro perché casca a pezzi e ci piove dentro, «daranno una sistemata anche alle rispettive, pericolanti esistenze», anticipa Papaleo.



L’INCONTRO

Corna a parte Scamarcio, che nel film parla con l’accento pugliese delle sue origini, è un musicista velleitario «che vive perso nel suo mondo di armonie» mentre la moglie, che è anche la sorella del prete spretato, si è fatta un amante gettando il marito nel ridicolo e costringendolo a nascondersi. «Mi sono molto divertito a interpretare questo personaggio: il film è ricco di ironia e di grazia», racconta l’attore che quest’anno, dopo le soddisfazioni ottenute come produttore di Miele («replicherò presto l’esperienza con un progetto molto importante», promette) ha girato anche The third person di Paul Haggis.

Com’è avvenuto l’incontro fatale con Papaleo? «La nostra amicizia è nata, nemmeno a farlo apposta, sotto il segno della musica...Rocco mi ha invitato a casa sua e immediatamente ci siamo messi a suonare: lui la chitarra e io le percussioni», rivela Scamarcio. Aggiunge il sornione regista: «L’avevo coinvolto nel concerto perché era l’unico modo per convincerlo a girare il film. E lui ci è cascato».

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