Il Papa: Ratzinger ha aperto la via ai papi emeriti, non resterà l'unico

Il Papa: Ratzinger ha aperto la via ai papi emeriti, non resterà l'unico
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Martedì 27 Maggio 2014, 11:56 - Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 23:00

La considerazione che Benedetto XVI ha aperto la porta ai Papi emeriti e non sar l'unico; la tolleranza zero sulla pedofilia dei preti, paragonata alle messe nere; l'annuncio di una messa a Santa Marta con le vittime degli abusi; la conferma della regola del celibato dei preti; la previsione che nella Chiesa gli scandali ci saranno sempre, anche se bisogna fare di tutto per limitarli. È stata una conversazione ad ampio raggio la conferenza stampa di papa Francesco sul volo di ritorno dalla Terra Santa: al termine di tre giorni definiti «massacranti» dal portavoce vaticano padre Federico Lombardi, il Pontefice non si è risparmiato concedendosi generosamente alle libere domande dei giornalisti al seguito.

BENEDETTO XVI HA APERTO LA PORTA DEI PAPI EMERITI

«Un vescovo di Roma che sente le forze venire meno deve farsi le stesse domande di Benedetto XVI», ha detto Papa Francesco. Per lui Ratzinger «è un'istituzione: 70 anni fa i vescovi emeriti non esistevano, oggi sono tanti. Si vive più a lungo. Cosa succederà con i Papi emeriti? Lui ha aperto una porta, ed è la porta dei Papi emeriti: cosa succederà non possiamo dirlo, Dio lo sa, ma la porta ora è aperta». Alla domanda dei giornalisti se lui stesso, nel caso dovesse sentire venir meno le forze, farebbe la stessa scelta di Benedetto XVI, Bergoglio ha risposto: «Farò quello che il Signore mi dirà di fare: quindi pregare e cercare la volontà di Dio. Credo che Benedetto XVI non sia un caso unico».

PEDOFILIA COME LE MESSE NERE

«La pedofilia è un problema grave. Un sacerdote che fa questo tradisce il corpo del Signore, come nelle messe nere», ha detto il Papa, annunciando che sugli abusi «non ci saranno privilegi», «non ci saranno figli di papà». «Oggi ci sono tre vescovi sotto indagine e si sta studiando la pena: si deve andare avanti, tolleranza zero». Bergoglio ha anche rivelato che la prossima settimana, il 6 o il 7 giugno, celebrerà a Santa Marta una messa con un gruppo di otto vittime della pedofilia provenienti da vari Paesi, tra cui Germania, Inghilterra, Irlanda, accompagnate dal card. ÒMalley, cui seguirà un incontro in Vaticano.

«CELIBATO PRETI DONO A CHIESA, LO APPREZZO»

«Il celibato sacerdotale non è un dogma di fede, ma una regola di vita che io apprezzo tanto: un dono per la Chiesa», ha affermato Francesco. «Per una discussione ci sono le porte aperte - ha aggiunto - ma in questo momento sono altri i temi sul tappeto».

INCONTRO PERES-ABU MAZEN SARÀ DI PREGHIERA

«L'incontro in Vaticano sarà un incontro di preghiera, non servirà per fare una mediazione. Ci riuniremo a pregare. Poi ognuno tornerà a casa», ha spiegato papa Francesco in merito all'incontro di pace con il presidente israeliano Shimon Peres e quello palestinese Abu Mazen, da lui invitati in Vaticano. «Ci sarà un rabbino, un islamico, ci sarò io», ha sottolineato. «Ho chiesto al custode di Terra Santa - ha aggiunto - di organizzare le cose pratiche».

BEATIFICAZIONE PIO XII FERMA PERCHÈ NON C'È MIRACOLO

La causa di beatificazione di Pio XII «è aperta, io mi sono informato, ma ancora non c'è nessun miracolo. Se non ci sono miracoli non possiamo andare avanti». «Dobbiamo guardare alla causa nella sua realtà - ha spiegato Bergoglio - ed è questa: non ci sono miracoli, quindi non può andare avanti».

SCANDALI NELLA CHIESA CI SARANNO SEMPRE, MA LIMITARLI

«Gesù ha detto che è inevitabile che ci siano scandali: nella Chiesa ci saranno, il problema è evitare che ce ne siano di più». Francesco «nella conduzione economica» della Chiesa ha auspicato «onestà e trasparenza» e la riforma dei dicasteri economici, con la creazione della Segreteria per l'Economia, «serve anche a questo». «Ma contraddizioni ci saranno, perchè siamo peccatori. 'Ecclesia semper reformanda est'». Bergoglio ha sottolineato che «per esempio allo Ior sono stati chiusi 1.600 conti di persone che non ne avevano diritto». Ha comunque avvertito che la vicenda del «buco» di 15 milioni di euro nel bilancio Ior per un'operazione in obbligazioni convertibili a favore della Lux Vide voluta dal card. Bertone «è sotto studio, non è chiara. Quale sia la verità non è ancora definito, ma sotto studio».

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