Il giornale libico La conferma della notizia arriva dal quotidiano libanese filo-siriano 'Al-Akhbar', secondo il quale il gesuita è ancora nelle mani dello Stato islamico in Iraq e nel Levante, che lo ha rapito il 27 luglio dello scorso anno. Secondo le informazioni del giornale, che ha pubblicato un articolo dal titolo "La storia completa della presunta uccisione di padre Paolo Dall'Oglio per mano dello Stato islamico", il gesuita romano «è stato trasferito ormai da lungo tempo nell'hinterland settentrionale di Raqqa, e più precisamente nella regione di Tell Abiad, vicino ai confini con la Turchia».
Il giornale afferma inoltre che «le trattative (per il suo rilascio, ndr) sono riprese di recente e il governo italiano si è inserito direttamente nel canale del negoziato». Confermato anche che «una delegazione italiana si è recata nella zona un mese fa circa e ha incontrato padre Paolo», con il quale «si è intrattenuta due ore». Il giornale lega il rilascio di Dall'Oglio a quello dei due vescovi ortodossi di Aleppo Yuhanna Ibrahim e Bulos al-Yaziji, rapiti ad aprile dello scorso anno, ed esclude che il gesuita italiano possa essere «liberato da solo».
La famiglia «Purtroppo non abbiamo nulla di concreto. Per quel che ci riguarda si tratta di rumors». Francesca Dall'Oglio, sorella del padre gesuita rapito il 29 luglio dello scorso anno in Siria, commenta in questi termini all'Adnkronos le voci secondo le quali il fratello sarebbe ancora vivo. «Negli ultimi quindici giorni si sono rincorse voci di questo tenore - afferma Francesca Dall'Oglio - ma per quel che ci riguarda non abbiamo in mano nulla di concreto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA