Pacific Rim: e Godzilla va in soffitta

Una scena di Pacific Rim
di Fabio Ferzetti
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Giovedì 11 Luglio 2013, 17:05 - Ultimo aggiornamento: 18 Luglio, 12:07

ROMA - Sulla rete gi delirio. Gli ex ragazzi della generazione Mazinga, nati negli anni 70, ne hanno fatto subito un “cult”. Ma per divertirsi da pazzi col fragoroso Pacific Rim, del messicano Guillermo Del Toro (Hellboy, La spina del diavolo, Il Labirinto del fauno), non necessario esser cresciuti a pane e robot. Del Toro infatti, come gli altri (rari) registi non statunitensi ammessi a dirigere megablockbuster, ha un tocco che rende leggeri anche i personaggi pi enormi e le scene d’azione pi roboanti. Che sono la spina dorsale di un film costruito su due o tre idee, folli e insieme semplicissime, come nei migliori comics. Anche se qui, grazie al cielo, non c’ nessun supereroe consacrato da decenni di albi pulp (e reso intoccabile da case madri di sovietica ortodossia), ma tutto nasce dalla fantasia contorta di Del Toro e dello sceneggiatore Travis Beacham.

Prima idea: in anni non lontani (Obama è ancora presidente...) da una spaccatura in fondo all’Oceano Pacifico emergono mostri giganteschi, i «Kaijiu» (bestia enorme in giapponese) che devastano le metropoli costiere di vari continenti costringendo il mondo a unirsi per costruire gli «Jaeger» (cacciatore in tedesco): robot colossali da usare contro quei mostri formato grattacielo in corpo a corpo devastanti. Seconda idea (e chiave del film): i robot sono così grossi, potenti e armati che per guidarli bisogna essere in due. Di più: i piloti devono “sincronizzare” i loro cervelli per agire in totale armonia. Infatti spesso sono fratelli, o padre e figlio, o magari potenziali amanti, e qui le cose si complicano... (sottotesto: se vuoi salvare il mondo fai prima pace con chi ti è caro, e non sarà uno scherzo!).

Terza idea: tutto questo occupa solo il geniale prologo. Il film vero comincia dopo, e non diremo altro per non guastare la festa. Se non che questo irridente incrocio fra Godzilla e Iron Man è un esempio perfetto di divertimento pop. Zeppo di citazioni e rimandi a 360 gradi, dal Chinatown di Polanski ai cartoon giapponesi anni 70 e perfino ai Pokemon, a ben vedere). Ma capace di estrarre sempre una nota nuova (e esilarante) da materiali arcinoti. Le città rase al suolo possono ricordare i sinistri Transformers, ma non c’è traccia dell’eterno militarismo yankee, anzi qui domina l’anarchia, nessuno esegue mai gli ordini (e per questo vince). Siamo, alla lontana,dalle parti di certo Verhoeven (Starship Troopers), o dei primi film di Peter Jackson e perfino di Michel Gondry. Tutti non americani, guardacaso. Ma Hollywood, da che mondo è mondo è sempre stata salvata dagli “alieni”.

FANTASTICO, USA, 113’ m m m

di Guillermo Del Toro, con Charlie Hunnam, Idris Elba, Rinko Kikuchi, Charlie Day, Ron Perlman, Robert Kazinsky,
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