Le buste. Per evitare fughe di notizie (di cui, peraltro, non si ha memoria) buste e biglietti vengono stampati con i nomi di tutti i candidati. Mentre le statueSecondo una leggenda, mai dimostrata, ventidue anni fa Marisa Tomei sarebbe stata premiata per il film “Mio cugino Vincenzo”al posto di Vanessa Redgrave proprio grazie a uno scambio di buste.
Il voto. L’attesa dei risultati si carica di ulteriore suspence perché quest’anno sono cambiate le regole del voto. I membri della giuria non devono più dimostrare, come nel passato, di aver visto i film per cui votano. Si presume perciò che molti esprimeranno giudizi superficiali, magari dettati dal sentito dire o influenzati dalle chiacchiere. E questo fatto potrebbe ritorcersi proprio contro i film stranieri che, proprio perché sono parlati in un’altra lingua, necessitano di maggiore attenzione e in qualche caso di una seconda visione.
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