Datagate, Oliver Stone dirige l'ultimo Platoon: è guerra contro le spie dell'Nsa

Datagate, Oliver Stone dirige l'ultimo Platoon: è guerra contro le spie dell'Nsa
di Laura Bogliolo
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Sabato 26 Ottobre 2013, 17:05 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 11:37

“In uno Stato di sorveglianza la democrazia morta” dice John Cusack, “Spiare un crimine” le parole di Oliver Stone. Hollywood scende in piazza contro l'Nsa: lo fa con una manifestazione a Washington il 26 ottobre e per chiamare all'appello l'armata di chi lotta contro la violazione della privacy realizza un video che in tre giorni ha totalizzato 800mila clic.

L'agenzia governativa al centro dello scandalo Daga Gate. Miliardi di informazioni sotto controllo attraverso accordi segreti con i giganti del web, comunicazioni telefoniche spiate. Una rete di controllo internazionale che ha coinvolto anche Angela Merkel: cellullare sotto controllo per la cancelliera infuriata secondo la quale «spiarsi tra amici non va».

Il movimento di protesta negli Stati Uniti ha tra le sue fila Stop Watching us, una coalizione di oltre 100 gruppi di cittadini e aziende uniti dall'inizio dell'estate per una petizione. Chiedono al Congresso di indagare sui programmi di sorveglianza dell'Nsa.

La petizione ha raccolto mezzo milione di adesioni: tra i firmatari anche le star di Hollywood che hanno realizzato un video per dire no all'azione di spionaggio dell'Nsa. Ci sono Oliver Stone, John Cusack, Maggie Gyllenhaal. Il 26 ottobre, in occasione del dodicesimo anniversario della firma del Partiol Act, i movimenti organizzano una manifestazione di protesta, una marcia a Washington che partirà dal Christopher Columbus Memorial Fountain.

Il Patriol Act è stato approvato sull'onda degli attentati dell'11 settembre 2001: rafforza il potere dei corpi di polizia e di spionaggio statunitensi come Fbi, Cia e Nsa. Mentre Oliver Stone prepara il suo nuovo platoon, l'ex capo dell'Nsa Michael Hayden da spia sembra essere diventato bersaglio: una sua conversazione al cellulare mentre era in treno è stata cinguetta su Twitter da un passeggero che lo aveva riconosciuto.

laura.bogliolo@ilmessaggero.it

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