Mazzarri riscopre l'Inter da Chiampions
«Facciamo punti e non poniamoci limiti»

Mazzarri riscopre l'Inter da Chiampions «Facciamo punti e non poniamoci limiti»
di Salvatore Riggio
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Sabato 22 Febbraio 2014, 13:25 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 14:32
Dopo Sassuolo e Fiorentina, l’Inter vuole trovare continuit nella partita di domani pomeriggio contro il Cagliari. Questi sono stati giorni importanti soprattutto per l’arrivo a Milano di Erick Thohir, che venerdì ha partecipato al suo primo Cda. «Fa sempre piacere quando il presidente si fa vedere. Non tanto per me, che mi concentro sulla squadra e ho un contatto diretto con il presidente, ma per i tifosi, per creare unità ed entusiasmo in tutte le componenti», il pensiero di Walter Mazzarri.



Rimonta. «Facciamo più punti possibili e poi vedremo. Ora è inutile parlare di rimonta. Chi sta davanti è avvantaggiato perché, se fa i nostri stessi punti, rimane davanti».



Cagliari. «Cerchiamo di andare in campo come abbiamo fatto a Firenze per arrivare più in alto possibile. Mi piacerebbe che la sfida contro la Fiorentina fosse la svolta, per questo non vedo l’ora si giochi domani. Credo che quanto successo in settimana a Cagliari possa aver compattato ulteriormente il loro ambiente».



Hernanes. «Ha un problema perché dopo ogni partita si affatica l’adduttore. Le gare le fa, ma se poi non si può allenare è meglio farlo riposare. Oggi deciderò se convocarlo».



La squadra. «Ha capito cosa voglio. Cito Ferguson: lui diceva che l’importante era la domenica. I ragazzi sanno che voglio ancora di più rispetto a Firenze».



Icardi. «Ho cercato di fargli capire come si deve aumentare il rendimento e la condizione fisica. Peccato per gli scorsi mesi. Milito? Sta benissimo, corre più di prima. Deve trovare l’esplosività e può solo migliorare».



Mercato. «Se ne parlerà da giugno in poi. Vidic? Se è un’operazione chiusa al 90%, vuol dire che non è ancora fatta. Ora finiamo questa annata in un certo modo e facciamo che sia positiva».



Zanetti. «Ho un rapporto splendido con il giocatore, che è importante per noi anche quando non gioca, per quello che rappresenta in spogliatoio. Poi, io

faccio le mie scelte».
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