Renzi: «Stop giochini nella maggioranza: faremo le riforme, cambieremo il Paese. Non lasciamo a nessuno il diritto di veto»

Matteo Renzi
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Giovedì 12 Giugno 2014, 09:33 - Ultimo aggiornamento: 17:17
dal nostro inviato Marco Conti - PECHINO - Noi non molliamo di mezzo centimetro, siamo convinti a cambiare il Paese. Le riforme non si annunciano, si fanno, e non lasciamo a nessuno il diritto di veto. Contano più i voti degli italiani che il diritto di veto di qualche politico». E' solo l'antipasto di quello che dirà sabato nell'assemblea del Pd e Matteo Renzi lo "serve" incontrando la comunità d'affari italiana prima di lasciare Pechino diretto in Kazakistan e poi a Roma.



«Saremo tanto più grandi nel mondo quanto più dimostreremo che siamo cambiati, che le riforme non si annunciano, si fanno». Un'esigenza, questa, particolarmente avvertita dal presidente del Consiglio negli incontri avuti durante la missione cinese che si chiude all'ora di pranzo dopo l'incontro nell'ambasciata italiana con gli imprenditori italiani che lavorano in Cina.



Un cambio di mentalità, quello che sollecita il premier, rivolto più a chi sta in Italia e ai "giochetti" che ancora qualcuno pensa di fare nel suo partito e nella sua maggioranza.



Dito puntato contro Corradino Mineo e Mario Mauro, che Renzi non cita ma il cui riferimento è esplicito quando parla di
«diritto di veto di qualche politico». Il fatto di averli messi tutte e due alla porta è per Renzi il modo per superare gli ultimi ostacoli che impediscono alle riforme istituzionali di arrivare in aula. «Dobbiamo essere consapevoli di quello che siamo, pur con i nostri limiti che è in primo luogo la mancanza di capacità di fare gioco di squadra». Squadra e non singoli protagonisti che, nell'Italia dei veti e delle rendite di posizione, rischiano di non far corrispondere il chiaro messaggio che per Renzi è stato il 41% ottenuto dal Pd alle Europee, con l'azione concreta che «deve essere veloce senza cincischiamenti».



Uno scatto d'orgoglio, quindi perché
«spesso siamo come quel negozio dentro il quale entri e si capisce che ti dicono "non entrare da me": dobbiamo cambiare e soprattutto fare sistema e squadra». Come dovrà farla la Nazionale italiana tra poche ore ai Mondiali. «Quale giocatore azzurro preferisco ai Mondiali? Cesare Prandelli perché abbiamo molti giocatori che possono fare gol, ma ci vuole un allenatore che faccia squadra per vincere».



«Il Pd è davanti a un bivio, non ho preso il 41% per lasciare il futuro del Paese a Mineo» ha detto in seguito Renzi preparandosi a dar battaglia all'assemblea del Pd che avrà come scenografia un enorme 40.8 come sfondo.



Quindi, prima di rientrare a Roma, l'incontro con Zhou Xiaochuan, governatore della Banca Centrale cinese, istituto che ha anche investimenti in Italia in Eni ed Enel.
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